La censura dei libri nelle scuole statunitensi
un allarmante fenomeno in aumento
Abstract
In un anno il numero di libri proibiti nelle scuole degli Stati Uniti è quasi triplicato: nel 2023-24 i titoli vietati sono stati almeno 10mila, ma il conteggio non è ancora definitivo. Nel 2022-23 si erano fermati a 3.362. Un nuovo report dell’organizzazione statunitense Pen America ci fa aprire gli occhi di fronte a un fenomeno che è tornato ad essere dilagante negli Stati Uniti. Questa censura è una questione geografica, dato che la maggior parte (8mila) dei libri proibiti sono stati vietati in Florida e Iowa ma non solo, perché ormai la crisi riguarda 41 Stati e 247 distretti scolastici pubblici. Chi non rispetta i regolamenti incorre in multe o, nei casi più estremi, anche nella detenzione. Il fenomeno è stato accelerato dalla revisione delle politiche distrettuali e dalla contemporanea approvazione di dozzine di nuove leggi statali. I titoli più bersagliati sono quelli che contengono racconti di violenze, abusi sessuali, personaggi appartenenti a minoranze e tematiche razziali: il 37% dei libri vietati contiene storie di razzismo, il 36% contiene personaggi appartenenti alla comunità Lgbtqia+. Ma anche le storie su salute mentale, bullismo, suicidio e abuso di sostanze vengono spesso vietate. I gruppi che promuovono la censura giocano sul loro ruolo di genitori nell’educazione dei figli e promuovono un universo di valori molto distante dalla realtà. Pen America ha intentato una prima causa contro un consiglio scolastico della Florida, ma i risultati di questa e altre azioni legali non sono rilevanti e la censura dei libri negli Stati Uniti è sempre più allarmante.
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