Standard bibliotecari in era digitale

di Irene Buggiani

Venerdì 15 Giugno presso la Biblioteca Fucini di Empoli si è svolto il Seminario “Standard bibliotecari in era digitale”, organizzato dalla Sezione AIB Toscana e condotto da Patrice Landry, Chair dell’IFLA “Committee on Standards” e bibliotecario presso la Swiss National Library. Landry ha iniziato evidenziando l’esigenza che il Comitato intende soddisfare e la definizione del termine Standard. Per mantenere il suo ruolo di leadership globale, l’obiettivo dell’IFLA è quello di promuovere gli Standard realizzati dalle sue Sezioni. Come ha più volte sottolineato Patrice Landry durante il suo intervento, il ruolo e la posizione delle biblioteche è rapidamente cambiato in base alla crescente influenza di Internet e della digitalizzazione sui servizi bibliotecari. Standard è inteso in questo caso in senso ampio ed include: linee guida, manifesti e rapporti.

Nel suo intervento Patrice Landry ha illustrato quelli che sono gli obiettivi dell’IFLA basati sulla necessità di sostenere e rafforzare il ruolo delle biblioteche nella società, e di far avanzare la professione in relazione alla diffusione di una conoscenza specialistica nella pratica professionale.

L’IFLA ha sempre realizzato una serie di attività di standardizzazione caratterizzanti la propria missione professionale. Queste sono note soprattutto per alcuni standard bibliografici, come ad esempio UNIMARC, ISBD e FRBR.

● UNIMARC

L’attività UNIMARC riguarda il mantenimento e la promozione del formato MARC universale originariamente creato dall’IFLA per facilitare lo scambio internazionale di record bibliografici.

● ISBD

Durante il World Library Information Congress (WLIC) di Bruxelles, tenuto nell’agosto 1977, lo Standing Committee dell’IFLA Sezione Cataloguing decise che tutti i testi ISBD sarebbero stati legati a un ciclo vitale di cinque anni, dopo di che si sarebbe presa in considerazione la loro revisione. Si formò pertanto l’ISBD Review Committee, che cerca di risolvere alcuni problemi che i catalogatori si trovano a fronteggiare. Landry ha sottolineato che gli ISBD intendono proporsi come standard per la descrizione di tutti i tipi di materiale, in diversi formati.

● FRBR

A partire dal 1990 IFLA si è posta l’obiettivo di definire i “Functional Requirements for Bibliographic Records (FRBR)”. FRBR è un modello per lo sviluppo degli strumenti bibliografici, emanato nel 1998. Esso rappresenta una proposta, ancora in via progettuale, per la definizione di uno schema logico da utilizzare nell’elaborazione di accordi sulla descrizione bibliografica.

● Altri Standard IFLA

È stata illustrata da parte di Patrice Landry la pagina IFLA relativa alla Lista di tutti gli Standard realizzati dalle 45 Sezioni IFLA, disponibile al’indirizzo web:

http://www.ifla.org/en/standards-committee/list-of-standards

Come esempio di Linee Guida, Landry ha illustrato le “Public Library Service Guidelines”.
Dopo nove anni di distanza dalla prima revisione, l’IFLA Sezione Public Libraries ha pubblicato la scorsa estate la seconda revisione delle – sempre più indispensabili – Linee Guida per il servizio bibliotecario pubblico. Le Guidelines del 1986 costituirono a loro volta l’evoluzione degli Standard for Public Libraries, pubblicati per la prima volta nel 1973 e aggiornati nel 1977, modificandone l’impianto concettuale (dapprima principalmente normativo e quantitativo) e mutandolo verso un più aperto strumento di consulenza nello sviluppo di servizi, maggiormente capace quindi di fornire aiuto ed esempi pratici di buone pratiche ed esperienze di successo La biblioteca pubblica è il principale punto di accesso della comunità, creato per rispondere ad esigenze d’informazione in continua evoluzione.

Altre Linee Guida che hanno avuto un impatto importante sono “Guidelines for subject access in National bibliographies” della Sezione Bibliography, nel quale si osserva che in un mondo interconnesso e globalizzato anche le informazioni nelle bibliografie nazionali potrebbero essere cambiate, ma la loro funzione principale rimane invariata: informare sulle pubblicazioni di un paese, sul suo patrimonio culturale e intellettuale. In queste Linee Guida si è voluto proporre raccomandazioni in merito alle politiche per l’indicizzazione per soggetto per soddisfare le esigenze degli utenti, oltre ad illustrare esempi di buone pratiche.

Un altro punto focale del coinvolgente intervento tenuto da Patrice Landry è stato relativo a come avviene lo sviluppo degli standard nel contesto IFLA. La Commissione per gli Standard ha iniziato la sua attività nel gennaio 2012 e presenterà la prima parte del suo lavoro durante il WLIC di Helsinki, il prossimo agosto. Il Comitato coordinerà il lavoro sugli standard delle Sezioni all’interno di IFLA ed all’esterno con una serie di rapporti con molte organizzazioni e istituzioni tra cui comitati di standardizzazione, varie organizzazioni multinazionali, come ISO. Un aspetto molto importante che è stato evidenziato durante l’intervento è che L’IFLA ha stabilito di portare avanti delle politiche di pubblicazioni Open Access, con lo scopo di eliminare barriere e facilitare la diffusione degli Standard realizzati da IFLA.

L’ incontro si è concluso con l’ intervento di Leda Bultrini, che si è concentrata su come potenziare l’impatto degli standard IFLA nella realtà italiana anche se, come da lei evidenziato, si tratta di un flusso bidirezionale. Molti temi discussi in ambito IFLA, risentirebbero di un importante apporto da parte della competenze italiane, che come più volte ribadito dalla stessa Bultrini purtroppo rimane un’ esperienza che arriva in ambito IFLA sempre per via individuale. Obiettivo primario è quello di stimolare la partecipazione e l’apporto delle esperienze delle nostre biblioteche in maniera sempre più concreta e diretta nel panorama internazionale e nelle decisioni prese in ambito IFLA.