Editoriale

di Anna Maria Tammaro

In Toscana le biblioteche celebrano il Bibliopride 2012 ma sono vittime della spending review e chiudono.

Nella prima parte dell’ultimo fascicolo di Bibelot del 2012, descriviamo il successo del Bibliopride. Le biblioteche che hanno partecipato hanno dimostrato di aver esteso i loro servizi e rinnovato la loro immagine, ottenendo il riconoscimento del loro ruolo nelle comunità di utenti.

Nella seconda parte, sono elencate alcune delle biblioteche che chiudono, vittime di una concezione della cultura come “un lusso” da parte degli amministratori e quindi non considerate tra i servizi essenziali.

La situazione sta inoltre peggiorando con tagli sempre più importanti che coinvolgono il personale delle biblioteche, non consentendo il necessario ricambio generazionale e con riduzioni conseguenti dei servizi.

Tuttavia il fenomeno non è solo locale, ma anche nazionale ed internazionale. La differenza all’estero è che c’è la protesta attiva degli utenti contro la chiusura delle biblioteche. Non appaia strano allora che i bibliotecari toscani comincino a difendersi da soli.

Chi sposa la causa delle biblioteche? Come possiamo quantificare con certezza matematica il beneficio portato dalle biblioteche alla società?

Bibliopride 2012: festa delle biblioteche in Toscana

In totale le iniziative toscane per Bibliopride sono state 27, circa il 10% delle iniziative nazionali: la Toscana è stata una delle Regioni con il maggiore coinvolgimento delle biblioteche, considerati i tempi stretti e la mancanza di pianificazione e promozione. Le biblioteche che hanno organizzato iniziative in Toscana sono state esclusivamente le biblioteche pubbliche. Questa giornata è stata una festa e un momento di affermazione dei valori di cui le biblioteche si fanno portatrici: democrazia, uguaglianza, solidarietà, progresso, cultura, ricerca, svago. Questo è il primo risultato che sembra importante evidenziare.

Il secondo risultato positivo è che BiblioPride è servito per riaffermare l’importanza delle biblioteche nelle comunità di appartenenza, come servizio essenziale per la vita culturale, sociale e civile del paese, come presìdi di democrazia fondati sulla libertà di espressione e sul confronto delle idee. E’ interessante notare che le reti bibliotecarie si sono impegnate per promuovere le iniziative Bibliopride ottenendo la sinergia e la forza di coinvolgimento di tutte le biblioteche nel territorio. Inoltre è importante evidenziare che alcune delle biblioteche hanno collaborato con tutte le istituzioni e le organizzazioni presenti nel territorio, come i governi locali e le associazioni culturali, a conferma del radicamento nei rispettivi territori

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Le biblioteche pubbliche toscane si sono presentate al loro pubblico in questa giornata di festa sia con i servizi tradizionali di apertura e prestito, sia con servizi innovativi. Per i servizi tradizionali, il 14% delle biblioteche ha organizzato un’apertura protratta delle biblioteche, sia nelle giornate semi-festive come sabato, sia in orario serale. Nelle giornate Bibliopride, alcune (8%) biblioteche hanno esteso i limiti di prestito di libri ed altri materiali. Ma le attività su cui si sono concentrate le iniziative Bibliopride in Toscana riguardano i servizi innovativi, cioè i servizi in cui le biblioteche pubbliche cercano di portare il loro contributo alla società, ad esempio migliorando la diffusione della lettura ed assumendosi un ruolo formativo. Le biblioteche sono infatti oggi luoghi di scoperta e di partecipazione, ambienti di apprendimento dove le persone possono imparare a dominare le tecnologie e a muoversi nel mondo sempre più esteso dell’informazione e dei saperi. Il 14% delle iniziative ha riguardato attività di corsi. I corsi hanno riguardato ad esempio laboratori per ragazzi, corsi per scrittura creativa e corsi per genitori. L’iniziativa più originale è stata quella di un’escursione organizzata dalla Biblioteca di Pontassieve dal titolo “Erbe, Miti, Storie” con letture in cammino riferentesi all’ambiente ed alla storia del luogo. La maggioranza delle iniziative si è concentrata sulla promozione della lettura (35%) sia con letture animate per bambini e ragazzi che con letture ad alta voce per adulti. Altre iniziative hanno riguardato mercatini del libro e del baratto. Molte di queste iniziative erano state organizzate nell’ambito della promozione del libro che tradizionalmente si svolge ad ottobre, ma hanno acquistato rilevanza particolare nell’occasione di Bibliopride.

In conclusione, Bibliopride 2012 è stata l’occasione e lo stimolo per una prima attività di Advocacy delle biblioteche che hanno saputo organizzare delle campagne informative mirate, comprendenti circa il 30% delle iniziative. L’atmosfera è stata quella della festa di comunità, con tè e merende offerte agli utenti, insieme ad omaggi e concorsi. Le visite guidate alla biblioteca, sono state accompagnate da promozione all’uso e da campagne di registrazioni ai servizi.

Biblioteche che chiudono in silenzio

Posti di fronte alla situazione che emerge dalla spending review, e che si applica alle biblioteche delle nostre realtà locali, regionali, nazionali senza entrare in considerazioni politiche, dobbiamo porci alcune domande: non è forse nel momento più difficile della congiuntura economica quando i servizi pubblici, come quelli delle biblioteche, devono poter continuare ad offrire in forma gratuita e con la stessa qualità tutti i servizi, che già in precedenza erano consolidati e che continuano ad essere richiesti da parte dei cittadini?

L’iniziativa dei bibliotecari resistenti si concentra nel diffondere l’informazione ai cittadini su cosa stanno perdendo, senza che gli amministratori facciano sapere le motivazioni delle loro scelte. Due aspetti vanno evidenziati dei rischi che si prospettano alle biblioteche: la perdita di personale specializzato e la mancanza di progettualità.

Quello che potrà danneggiare di più il servizio delle biblioteche è la perdita di personale specializzato. Negli ultimi anni i bibliotecari che invecchiavano non sono stati sostituiti se non con personale precarizzato, che ora è a rischio di licenziamento. La nuova generazione di bibliotecari, che è preparata e motivata, non ha speranze di trovare un’adeguata sistemazione.

Inoltre non c’è un’alternativa di servizio dietro la chiusura delle biblioteche. Naturalmente, quelle comunità che considerano la biblioteca come parte integrante del loro territorio, vorranno continuare ad avere un luogo di incontro, ma alcuni dei servizi potrebbero e dovranno essere ripensati. Come reagiamo? Un cambiamento delle biblioteche sembra davvero necessario e le biblioteche toscane, come ha dimostrato Bibliopride 2012, lo stanno attuando, anche perseguendo nuovi ruoli non tradizionali. I bibliotecari sono responsabili della riorganizzazione dei servizi per renderli più adeguati alla società in cui viviamo. Qual è la tua idea di biblioteca? Abbiamo preso spunto dal caso della Biblioteca Nazionale e della manifestazione “Generazione Travolta” per mettere a confronto diversi approcci al servizio. Se sei interessato, partecipa al sondaggio che AIB ha avviato, continuando la discussione nata in AIB CUR.