di Anna Battini
Da gennaio, a meno di gradite sorprese sotto l’albero, chiuderà i battenti la Biblioteca dell’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO) di Firenze, biblioteca biomedica di riferimento per il Coordinamento delle Biblioteche e Strutture documentarie della Regione Toscana (COBIRE) e conosciuta a livello nazionale.
L’Istituto non sarà in grado di garantire il rinnovo dei contratti a nove lavoratori precari impegnati in servizi a corollario delle funzioni dell’Istituto, fra cui gli addetti alla redazione del Registro Tumori della Regione Toscana e il nostro collega Michele Neri, l’unico a gestire e organizzare la Biblioteca.
COBIRE con la sua recente nota su AIB-CUR ha voluto evidenziare alcune questioni che si ripropongono frequentemente nel mondo delle biblioteche: perdita di un prezioso servizio per la comunità scientifica e, a cascata, per i cittadini e perdita di professionalità acquisita.
I dati delle transazioni effettuate nel 2012 parlano da sé: oltre 1000 document delivery di articoli scientifici verso biblioteche esterne e oltre 1000 document delivery a favore degli utenti interni.
Si dirà che la comunità bibliotecaria potrà rivolgersi a un’altra biblioteca, ma gli studiosi dell’ISPO che portano avanti quotidianamente la ricerca biomedica a chi si rivolgeranno?
Negli oltre 10 anni in cui Michele Neri, accettando i contratti più disparati, ha lavorato con la massima professionalità in biblioteca, l’Istituto non ha trovato, e probabilmente cercato, alcuna soluzione per regolarizzare la sua posizione. Di nuovo si constata come vergognosamente un Istituto pubblico si avvalga di un lavoratore precario per anni e anni facendogli svolgere del lavoro ordinario.
La chiusura della Biblioteca ISPO rappresenterà uno sperpero di denaro pubblico precedentemente investito.
Un solo esempio: la chiusura avverrà quando stava per essere presentata la Biblioteca Virtuale Oncologica, progetto curato dall’ISPO e dall’Istituto Toscano Tumori (ITT) della Regione Toscana, il cui scopo sarebbe stato quello di mettere a disposizione di tutti gli operatori oncologici della regione le risorse documentarie e i servizi della Biblioteca.
La Biblioteca Virtuale Oncologica era il frutto di un grosso lavoro di studio e preparazione durato oltre un anno e di circa 40.000 € di investimento da parte della Regione Toscana: da domani però, nel silenzio più totale, verrà meno la biblioteca fulcro del progetto.