di Patrizia Lùperi
La Biblioteca di Lingue e letterature moderne 1 del Sistema bibliotecario pisano, dopo un lungo e articolato trasloco, ha oggi la sua sede a Palazzo Matteucci, un edificio storico molto prestigioso, inaugurato venerdì 21 dicembre 2012, alla presenza del rettore Massimo Augello e di Marco Tulli, direttore del nascente Dipartimento di Filologia, letterature e linguistica, che hanno guidato gli ospiti a visitare i nuovi spazi restaurati, tra cui la segreteria dipartimentale, l’aula magna e gli studi dei docenti, posizionati ai piani superiori.
Particolare attenzione è stata data però al piano terra che ospita la Biblioteca di Lingue e letterature moderne 1, con i suoi 4.050 metri lineari di materiale bibliografico, 131 posti lettura e il suo cortile interno riqualificato a spazio verde, con alberi e panchine utilizzabili per la lettura e lo studio all’aperto.
Palazzo Matteucci, ubicato in Piazza Torricelli, è uno degli edifici più rappresentativi per la storia della ricerca scientifica all’ateneo pisano: fu edificato tra il 1841 e il 1844 per volontà di Carlo Matteucci, maestro di Antonio Pacinotti, che ottenne dal Granduca Leopoldo i mezzi necessari per la costruzione di un “nuovo teatro di Fisica”, moderno laboratorio che accanto ai compiti didattici doveva permettere lo svolgimento di ricerche sperimentali avanzate sulle più importanti teorie fisiche del momento.
La nuova Biblioteca di Lingue e Letterature moderne 1, dotata di circa 200.000 volumi tra libri e periodici, raccoglie il patrimonio bibliografico delle numerose sedi del Dipartimento di Lingue e letterature romanze, considerate un tempo un vero e proprio paradiso per gli studiosi di discipline umanistiche ma divenute nel corso degli anni, per la cronica mancanza di personale e di finanziamenti, dei veri e propri archivi personali chiusi e senza possibilità di erogare nessun tipo di servizio se non il prestito locale in alcuni giorni della settimana.
La struttura appena nata, e non ancora inaugurata, si trova ad affrontare numerosi problemi logistici, dovuti soprattutto alla carenza di spazio, dato che abbiamo dovuto accogliere anche la Biblioteca di Letteratura italiana, destinata inizialmente in una nuovo edificio la cui costruzione ha subito numerose interruzioni di lunga durata.
La nostra biblioteca ricopre però anche un ruolo sociale e molti studenti hanno aspettato la sua apertura, rinviata a causa di questa trasloco straordinario citato sopra; anzi alcuni studenti del Laboratorio di Cultura Digitale, con lo scopo di farla conoscere agli amici e compagni di studio, hanno girato il video-racconto Uninverno all’Università di Pisa, di cui vi alleghiamo il link:
http://www.youtube.com/watch?v=k1SddTWOJhA
dal quale si possono intravedere sia i locali della biblioteca, le bellissime finestre, l’altrettanto bel giardino, gli studenti che studiano e prendono i libri in prestito e … le scatole delle quali non riusciamo ancora oggi a liberarci…
Per avere maggiori informazioni su questa biblioteca la cui organizzazione è ancora in costruzione, vi segnaliamo il link che deve essere ancora completato ma che già offre una panoramica di una struttura così complessa: http://www.sba.unipi.it/lm1
La scommessa professionale che ci troviamo ad affrontare è molto rischiosa: quale scarto, che forma di selezione, quale tipo di CDD per questi generi letterari così particolari che spaziano dalla filologia romanza a quella provenzale, dal catalano al galego, dal portoghese all’ibero-americano, fino arrivare alle partiture musicali e ai dischi in vinile, passando per la letteratura italiana e la scrittura in rete?
Numerosi sono i nodi ancora da scegliere ma tutto lo staff si rende conto che la letteratura biblioteconomica non basta e necessitano incontri e scambi di opinioni con colleghi che hanno già vissute esperienze simili.
In chiusura sveliamo il significato di quel numero 1 posto vicino al nome: è riferito alle lingue romanze, dato è presente a Pisa anche una Biblioteca di Lingue e letterature moderne 2 che si occupa della letteratura e lingua slava, tedesca, inglese.
Le due strutture si pongono all’interno di un variegato Polo umanistico del Sistema bibliotecario d’ateneo, i cui servizi cooperativi e la cui struttura collaborativa è in corso di definizione.