Editoriale

di Anna Maria Tammaro

Le biblioteche sono un servizio alla comunità, sono una garanzia di libertà, e un fatto di democrazia, ma non sono sempre visibili come dovrebbero, forse sono date per scontate e molti non conoscono i loro servizi. Lo scopo di Bibliopride è stato quello di attrarre il pubblico cercando di sensibilizzare e stimolare tutti ad un maggiore supporto alle biblioteche, cioè di rendere tutti sostenitori delle biblioteche o “advocates”. Sono stati circa 90 gli eventi organizzati solo in Toscana per Bibliopride ed ho provato a fare una riflessione sulla tipologia degli eventi, nel quadro dei criteri dell’advocacy per le biblioteche definiti da Gorman(*www.aib.it/aib/congr/c52/gormanint-e.htm ) nel 2005: quale messaggio e con quali canali di comunicazione? quali advocates?

Quale messaggio?
Quale messaggio è stato dato al pubblico? La gran parte degli eventi è stato finalizzato a valorizzare la collezione, con presentazioni di libri, mostre e letture. Al secondo posto c’è l’organizzazione di rappresentazioni e convegni che hanno toccato argomenti di interesse letterario e sociale. Al terzo posto le visite guidate. Le biblioteche toscane hanno dimostrato che non sono solo scaffali di libri, ma luoghi in cui chiunque può cercare e studiare, orientandosi grazie a un aiuto esperto. Tra i Convegni che sono stati organizzati, accanto ai temi letterari, alcuni sono stati collegati a temi sociali di grande rilevanza per tutti, come la malattia e la morte (ad es. l’Alzeheimer e imparare a morire, violenza alle donne), a temi di attualità come le biciclette, a temi contro la crisi, come vendere in rete, o a temi legati a capacità come Hatha Yoga e scrittura creativa. Parise, presidente nazionale AIB ha chiaramente espresso il messaggio: “Vogliamo che il BiblioPride diventi un appuntamento di grande valenza culturale e civile. In particolari aree del nostro paese la presenza di una biblioteca può rappresentare un modello culturale alternativo all’illegalità, una dimensione che vorremmo sottolineare con forza. Investire nello sviluppo delle biblioteche significa credere a uno sviluppo fondato sulla qualità del capitale umano.

Quali canali di comunicazione?
Come è stato diffuso il messaggio? I canali che hanno meglio diffuso la comunicazione sono stati soprattutto la stampa e la televisione, meno bene le reti sociali ed il sito Web statici e poveri di contenuto. L’evento cardine della manifestazione nazionale Bibliopride e di quella regionale è stata la presenza in Piazza Santa Croce a Firenze, dove i cittadini e molti turisti “bagnati dalla pioggia” hanno potuto scoprire tutte le buone pratiche regionali: come i servizi di cooperazione tra le biblioteche, tra i quali il prestito interbibliotecario, il prestito gratuito di libri agli immigrati nelle loro lingue, le biblioteche nei centri commerciali, i servizi dedicati per bambini e giovani.

Quali “advocates”?
Bibliopride 2013 ha ricevuto il supporto di numerose autorità e personalità. A cominciare dall’adesione del Presidente della Repubblica, del patrocinio e del contributo economico della Regione Toscana e del Comune di Firenze e di altre importanti istituzioni come la Direzione generale del MIBAC per le Biblioteche e gli Istituti Culturali ed il Diritto di Autore. Ha aderito all’iniziativa quest’anno anche il Ministero degli Affari Esteri che ha coinvolto le biblioteche degli Istituti italiani di cultura all’estero e il Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università degli Studi di Firenze, oltre alle principali biblioteche italiane, a partire dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Durante la presentazione in Comune l’Assessore della Regione Scaletti ha affermato: “E’ orgoglio vero per noi ospitare Bibliopride 2013, autentica festa della cultura, perché è l’orgoglio di possedere una rete di biblioteche su cui abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare per rafforzarne il ruolo come luoghi di inclusione, di crescita e di democrazia. Sta nei piani regionali, ha aggiunto l’assessore, l’obiettivo di promozione della lettura da cui deriva il nostro conseguente sostegno a questo evento. Vogliamo aprire a tutti le porte delle biblioteche, facendole diventare luoghi dinamici e vitali, capaci di attirare i giovani utilizzando linguaggi e strumenti a loro più familiari; ma anche tutte le altre fasce di cittadini perché ogni libro letto è un regalo che ciascuno può fare a se stesso”. L’Assessore del Comune Givone ha sottolineato l’importanza della lettura e la soddisfazione del Comune per la manifestazione.

Il testimonial del Bibliopride 2013 il filologo Luciano Canfora ha ricordato l’importanza delle biblioteche nel tessuto sociale. “C’è un rapporto – ha spiegato – tra il miglioramento della convivenza civile e il libro raccolto in biblioteche, cioè reso accessibile al più largo pubblico”. Luciano Canfora ha dedicato alla manifestazione un testo inedito “La sconfitta dei biblioclasti”. Molte personalità hanno partecipato all’ultima giornata, sotto l’abile conduzione di Loredana Lipperini: gli scrittori Lucrezia Lerro, Roberto Ippolito, Sarah Dunant, Bruno Arpaia, Marco Malvaldi, Romano Montroni, quest’ultimo autore di “I libri cambiano la vita” (Longanesi), lo storico dell’arte e scrittore Salvatore Settis, l’Assessore alla Cultura della Regione Toscana Cristina Scaletti, il Presidente di Federculture Roberto Grossi, l’Ambasciatore Andrea Meloni, Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, il musicista Vittorio Merlo.

Quali i nuovi bisogni da soddisfare?
Proprio perché la centralità sociale delle biblioteche è fuori questione, occorre però riflettere sulla loro metamorfosi in un’epoca in cui stanno cambiando i modi in cui si comunica e si crea conoscenza. La sfida è capire come i bisogni degli utenti si stanno evolvendo, magari senza perdere del tutto il contatto con il passato e le biblioteche possono essere luoghi dove il cambiamento sociale si può attuare. La deputata Flavia Nardelli, segretario Commissione cultura Camera dei Deputati ha sostenuto nell’ambito di Bibliopride che “l’Europa vuole e pretende un concetto nuovo di biblioteche. Noi dobbiamo salvaguardare la tradizione, ma nello stesso tempo bisogna necessariamente divulgare la conoscenza di esse a pubblici più ampi, ovvero non solo agli addetti ai lavori”.

Luoghi culturali che si aprono anche ad altre discipline, come l’arte e il teatro, ma anche luoghi di dialogo tra cittadini, archivi, musei e Paesi europei. Ovvero biblioteche come propulsori di cultura, come le definisce Maria Letizia Sebastiani, direttrice della Biblioteca nazionale di Firenze. Luoghi di supporto alla ricerca ed allo studio che estendono i loro servizi, come è stato evidenziato dalle biblioteche universitarie e scolastiche e dal Seminario su Wikipedia. Luoghi per le comunità e la cittadinanza come si sono presentate le biblioteche pubbliche.