di Sandra Di Majo e Carlo Ghilli
Forse all’inizio qualcuno non ci aveva creduto realmente. Non tanto di riuscire a mobilitare le biblioteche, certo stracolme di lavoro ma in genere sempre pronte a rispondere all’appello ed a serrare le fila di fronte ad iniziative che le portino ancor più di sempre a rapportarsi con il pubblico; quanto a “conquistare” almeno per un giorno, Piazza Santa Croce, una delle piazze più belle e famose in Italia e nel mondo, per far conoscere e risaltare la funzione dei bibliotecari, il loro impegno a interpretare e venire incontro alle esigenze del pubblico, anche quelle solo apparentemente più marginali e più lontane dai riflettori. Invece ci siamo riusciti, nonostante “Penelope”, la perturbazione che ha portato la pioggia in certi momenti torrenziale e che ha accompagnato tutta la giornata del 5, di fatto la chiusura di Bibliopride. Certo, se il cielo non ci avesse giocato questo brutto scherzo, inserendo un giorno di pioggia, tra due in condizioni atmosferiche accettabili, sarebbe stato meglio; qualcosa dell’intenso programma che con tanta cura era stato predisposto da chi in particolare ha curato l’organizzazione della “festa“ in Piazza, si è dovuto sopprimere o abbreviare forse con un po’ di disappunto, comprensibile, da parte di chi non ha potuto esprimersi come avrebbe e come avremmo desiderato, ma il bilancio complessivo è, a nostro parere, positivo. Noi stessi bibliotecari abbiamo visto cose di cui certo avevamo sentito parlare, ma che direttamente non conoscevamo; tra le tante da citare, il Bibliobus, la rete itinerante curata dalla BiblioteCA Nova Isolotto: una biblioteca ambulante, neanche tanto piccola per essere tale, con i libri ben classificati e pronti per una rapida occhiata o, ancor meglio, per il prestito.
La realizzazione “palpabile” della biblioteca che va incontro al pubblico, che vuol raggiungere anche chi è troppo impegnato per una frequenza regolare o chi ha bisogno di un incoraggiamento per convincersi che leggere può essere un’interessante avventura. E poi lo stand delle “biblioteche scolastiche”, così ben guarnito di vivaci disegni e manifesti, alla cui costruzione hanno collaborato gli stessi ragazzi: per un giorno, per un momento abbiamo potuto allontanare ogni preoccupazione sulla possibile sopravvivenza di biblioteche così essenziali e così poco comprese. E ancora: gli stand delle ditte che curano la promozione della lettura molto frequentate da bambini e adulti; gli incontri dedicati ai molteplici aspetti della professione ed ai vari servizi; lo Stand biblioteca, con allestita, all’interno, una vera biblioteca in miniatura completa di libri e servizi dove i colleghi delle biblioteche fiorentine e della rete di Firenze, hanno lavorato ininterrottamente sino a tarda sera; gli stand delle reti bibliotecarie toscane, ricchi di gadget e di proposte, dove cittadini incuriositi e interessati si accalcavano per avere informazioni e chiarimenti sulle varie proposte anche legate a oggetti graziosi ed intriganti. Molto si potrebbe ancora aggiungere, ma forse, meglio delle parole, sapranno darne testimonianza le foto scattate da molti colleghi. Bibliopride a Firenze non è però stato solo Piazza S. Croce. Se qui era il “cuore”, il 5, e le giornate precedenti è stato un succedersi di iniziative organizzate dalle biblioteche della città. Dal 27 al giorno conclusivo, sono state organizzate visite guidate nelle biblioteche storiche (la Laurenziana, la Marucelliana, la Riccardiana, la Biblioteca Nazionale), inaugurate mostre, svolti seminari dedicati a vari argomenti, presentazione di libri, incontri con autori. Guardando a ritroso, ci si può domandare quali siano state le ragioni che hanno consentito questi risultati. Certamente l’appoggio venuto dagli Enti locali (Comune, Regione, Provincia) che, da subito, hanno creduto nello spirito che guidava Bibliopride e l’hanno concretamente sostenuto anche intervenendo in più occasioni pubbliche per sottolineare il valore delle biblioteche e della lettura. Altrettanto il sostegno di molti sponsor e l’aiuto di una folta schiera di volontari più e meno giovani. Tutt’altro che ultimo, il forte spirito di collaborazione che ha unito i bibliotecari della Sezione Toscana (quelli che hanno partecipato al Comitato organizzatore, chi ha organizzato iniziative presso la sede della sua biblioteca, chi ha “trasferito” per un giorno la sua biblioteca in Piazza S. Croce, chi ha lavorato alla comunicazione e tanti altri) e Sezione Toscana ed AIB nazionale, in particolare il Presidente Parise e la Segreteria generale. L’AIB ha sempre creduto nella forza della collaborazione al suo interno e con i suoi vari partner, ed ancora una volta questa si è dimostrata l’arma vincente. Cerchiamo di non dimenticarlo, anche ora che Bibliopride ha spento le luci.
*Già pubblicato su AIB Notizie, n. 5