Fin da quando ero bambina ho nutrito una grande passione verso la lettura, soprattutto per la possibilità di viaggiare che essa mi offriva. A permettermi di coltivare tale opportunità è stata la Biblioteca dei Ragazzi del mio comune di nascita e residenza, Pisa. Tutt’oggi ne conservo la tessera di iscrizione. Mossa da tale consapevolezza, a diciannove anni ho deciso che da grande avrei voluto fare la bibliotecaria. Mi sono laureata nel 2012 nel corso triennale in Scienze dei Beni Culturali, curriculum biblioteconomico e bibliografico, presso l’Università di Pisa, discutendo una tesi dal titolo “Un anno di e-books in biblioteca pubblica: il caso dell’Istituto culturale e di documentazione Lazzerini di Prato”. Durante i miei studi ho svolto un tirocinio presso la Biblioteca di Filosofia e Storia dell’Università di Pisa, col quale ho avuto modo di svolgere la mia prima esperienza di reference, consulenza e ricerca bibliografica per l’utenza accademica e, al contempo, di mettere in pratica le nozioni (pratiche e teoriche) acquisite in materia di catalogazione descrittiva (REICAT – Regole Italiane di Catalogazione) e semantica (Nuovo Soggettario). Parallelamente e successivamente alla suddetta fase di formazione ho seguito alcuni corsi extra-universitari per consolidare quanto già stavo apprendendo ed arricchirlo così con quei contenuti su cui l’Università mi aveva dato solo un’infarinatura. Nel 2013 ho dunque seguito un corso per Operatore culturale inserito nel Programma operativo della Regione Toscana del Fondo Sociale Europeo (POR FSE), approfondendo le conoscenze ed i saperi trasversali alla biblioteconomia quali la mediazione tra patrimonio artistico, culturale, documentario e storico e la comunità, la psicologia sociale e la comunicazione, l’intercultura, la letteratura multiculturale per ragazzi. Grazie all’AIB ho conosciuto gli orizzonti di interazione tra Wikipedia e le biblioteche toscane e quelli tra metadati bibliografici e linked data. Sono stati proprio i corsi extrauniversitari seguiti negli ultimi anni a farmi riflettere sul taglio che avrei potuto dare al percorso accademico dopo la laurea triennale, e spinta dal desiderio di sentirmi pronta ad essere una (aspirante) bibliotecaria a tutto tondo, ho deciso di iscrivermi al biennio magistrale in Informatica Umanistica (Università di Pisa) per acquisire così competenze più orientate al digitale rispetto a quanto mi avrebbe consentito un biennio biblioteconomico tradizionale. Da un paio di mesi studio anche per un corso di perfezionamento post-laurea in Letteratura per l’infanzia e l’adolescenza offerto dal Dipartimento di Scienze della formazione e Psicologia dell’Università degli studi di Firenze. Uno dei miei più grandi desideri è il riconoscimento istituzionale della formazione di settore e della professione bibliotecaria, dato l’universo non solo di documenti e risorse, ma anche di competenze necessarie allo svolgimento della professione stessa. Per questo motivo e per la necessità che sento di mettere a fuoco gli orizzonti del mestiere con occhio di riguardo verso chi si è formato e si sta attualmente formando a livello accademico, faccio parte dei Giovani Bibliotecari e Aspiranti (GBeA), gruppo informale sorto nell’autunno 2013.