The world through picture books: il mondo e l’Italia attraverso gli albi illustrati

The world through picture books è una pubblicazione curata dalla Sezione Biblioteche per ragazzi e giovani adulti di Ifla. Si tratta di una rassegna di albi illustrati, i più belli a parere dei bibliotecari per ragazzi di vari paesi del mondo, realizzata per “celebrare e promuovere lingua, cultura e qualità dell’editoria per bambini di ciascun paese”. Gli albi nella lista soddisfano alcuni requisiti, così precisati: essere adatti per qualsiasi età compresa tra 0 e 11 anni; aver superato il vaglio del tempo o avere le caratteristiche per farlo ed essere o poter diventare dei “classici”; essere pubblicati dal paese che li propone; essere in lingua originale; di buona qualità e di un alto standard editoriale; avere testo e illustrazioni che “funzionano” bene insieme; risultare eccellenti da leggere con i bambini e per la lettura ad alta voce; esprimere messaggi positivi; essere in commercio (e di conseguenza disponibili per l’acquisto).

La prima edizione è stata pubblicata nel 2013 (consultabile qui: http://www.ifla.org/publications/ifla-professional-reports-135?og=51 ) e presentata in Italia alla Fiera del Libro per ragazzi di Bologna nello stesso anno. I paesi partecipanti sono stati (in ordine alfabetico, in inglese, direttamente dal sommario della pubblicazione): Algeria, Argentina, Benin, Brazil, Cameroon, Colombia, Croatia, Denmark, Finland, France, Germany, Guadeloupe (France), Haiti, India, Japan, Republic of Korea, Lebanon, Madagascar, Mali, Mauritius, Netherlands, Nigeria, Norway, Philippines, Qatar, Reunion Island (France), Romania, Russian Federation, Senegal, Serbia, Singapore, South Africa, Sweden, Switzerland, United Kingdom, USA

Evidentemente l’Italia non c’è, e non si tratta di un refuso! Per quanto incredibile possa sembrare non ha partecipato alla passata consultazione e, nonostante la presentazione svoltasi nel nostro paese, nessun passo è stato mosso in seguito affinché si rimediasse per l’edizione successiva.

Io ho scoperto l’esistenza di The world through picture books a Lione, nello scorso mese d’agosto, durante l’ultimo convegno Ifla al quale ho partecipato in qualità di volontaria. Data la mia formazione e il mio lavoro, avevo scelto, tra le molte riunioni, incontri e conferenze in programma, di seguire i lavori della Sezione Biblioteche per ragazzi e giovani adulti ed è in quella sede che la presidente della commissione, Viviana Quiñones, mi ha invitata a fare da tramite affinché l’Italia partecipasse alla seconda edizione in preparazione. Da allora mi sono sentita investita della responsabilità di non far cadere nel vuoto tale appello. Conosco l’editoria italiana per l’infanzia (sono bibliotecaria per ragazzi e documentalista di Liber) e ritengo di sapere quale ricchezza esiste nel nostro paese in questo settore. Non era concepibile che l’Italia non facesse la sua parte e se c’era un problema bisognava dunque superarlo! Quale fosse è apparso abbastanza chiaro dopo poco: non c’era nessuno che potesse occuparsene, e l’unica soluzione rapida era che io diventassi la referente per l’Italia.

Il primo passo è stato accertarmi della data limite per l’invio dei dati e, una volta appurato che era il 31 ottobre, calcolare che c’era un mese di tempo, o poco più, per fare tutto, che voleva dire sottoporre la richiesta in lista, stilare l’elenco dei 10 albi più votati, scrivere un’introduzione in italiano e in inglese e un testo di presentazione, sempre in entrambe le lingue, per ogni libro, oltre a fornire un’immagine della copertina in una buona definizione per la stampa. Non era molto tempo ma non era impossibile. Ho predisposto una richiesta con il tema e i criteri, che è stata inviata prima ai presidenti regionali e poi, tramite la lista Aib-Cur, a soci e non soci, chiedendo di partecipare al sondaggio entro e non oltre l’8 ottobre, ovvero dopo poco più di una settimana.

Avrei potuto certamente semplificarmi la vita, richiedendo a un gruppo selezionato di bibliotecari di esprimere le proprie preferenze o scegliendo i titoli da elenchi di libri già predisposti. Volevo però coinvolgere e sensibilizzare i colleghi, volevo il parere di quei tanti che svolgono quotidianamente il preziosissimo lavoro di effettiva promozione della lettura, scegliendo e proponendo albi a bambini e ragazzi, magari in piccole biblioteche pubbliche, tra una delibera e un atto amministrativo.

Mi esponevo certamente a più rischi in questo modo: poteva accadere per esempio che non mi rispondesse quasi nessuno o che le risposte fossero troppe, o che non arrivassi a compilare una graduatoria. Non c’era infatti una rosa di titoli da cui attingere, ma la totale libertà di indicare i preferiti, fermo restando i criteri Ifla. Tra l’altro, a quel punto del percorso, speravo ancora di svolgere il lavoro, almeno in parte, nell’ambito del mio orario e delle mie mansioni lavorative, cosa che non è stata possibile. Ho dovuto quindi assumermi l’onore e l’onere di fare da sola, nottetempo quasi, e con il rischio di un esito incerto.

Sono invece arrivate circa 60 mail di risposta: tante quindi, per il poco tempo disponibile, ma non troppe da gestire. Succedeva intanto che alcuni colleghi segnalassero anche o soltanto albi di origine straniera e dovessi quindi chiedere loro di rimandare titoli idonei; qualcun altro mi scriveva o telefonava per chiarimenti. In alcuni casi io stessa ho dovuto a mia volta chiedere precisazioni alla responsabile internazionale Viviana Quiñones, sempre gentile e tempestiva, un punto di riferimento importante. E’ stato impegnativo quindi, anche perché mi ero prefissata di rispondere singolarmente a tutti coloro che mi scrivevano, anche solo per comunicare l’avvenuta ricezione e ringraziare.

Le risposte sono giunte da molte regioni italiane (non da tutte, purtroppo!), con mail arrivate da singoli bibliotecari o da sistemi Alcuni colleghi mi ringraziavano intanto per l’opportunità, raccontando che in un primo momento erano venuti loro in mente solo titoli di autori stranieri e che poi invece, a una riflessione più accurata, si erano ricordati di tanti bei lavori italiani. Quando in alcuni casi, a fronte di certe scelte, mi sono sorti dubbi sul soddisfacimento dei criteri richiesti, come quello della fascia d’età di destinazione per esempio, con lo stesso spirito con cui avevo iniziato questo lavoro ho voluto sottoporre i miei quesiti a chi quel libro lo aveva votato, chiedendo conferma della scelta fatta, motivandola. Ed è stato bello registrare risposte immediate, puntuali, appassionate e competenti, scoprendo che dietro quel voto si erano creati in certi casi veri e propri gruppi di discussione. Il sondaggio sugli albi illustrati aveva dato occasione di riflessione e approfondimento sul proprio catalogo e, più in generale, sulla ricca produzione editoriale per bambini del nostro paese, di cui a volte dimentichiamo bellezza e valore. L’elenco dei 10 titoli più votati è infine emerso nettamente componendo senza forzature un’interessante vetrina, significativa per varietà e per qualità, che non posso ancora rendere ufficiale e che sarà pubblica da gennaio 2015.

A quel punto ho contattato allora gli editori, ciascuno all’insaputa degli altri, sia per informarli, che per ricevere da loro una buona immagine di copertina da inviare a Ifla, e inoltre affinché spedissero due copie del libro, una a Parigi e l’altra in Giappone, alla Biblioteca Nazionale di Tokyo, dove saranno approntate le due mostre dei libri scelti dai bibliotecari del mondo. Mentre scrivevo e traducevo le schede, ispirandomi anche in questa fase alle motivazioni fornite dai colleghi bibliotecari, tenevo dunque le fila dei contatti con gli editori: alcuni non mi avevano risposto subito; altri lo hanno fatto ed erano emozionati ed entusiasti; in un caso ho dovuto cercare direttamente l’autore per raggiungere la casa editrice; alcune mail non erano giunte negli uffici giusti; una delle case editrici mi ha segnalato che non poteva inviare libri all’estero e ho dovuto allora farlo io, dopo accordi con la commissione Ifla. Sono però arrivata in fondo. Ho spedito dati e immagini in tempo e i libri sono partiti.

Se non posso ancora rivelare per il momento i 10 titoli, posso assicurare però che stavolta l’Italia ci sarà, anche grazie a colleghi e colleghe che hanno dedicato del tempo a questo appello, grazie agli strumenti comunicativi dell’Aib che hanno reso possibile la consultazione in tempi rapidi e agli editori che hanno collaborato per la riuscita dell’iniziativa.

Ciò che mi auguro è che la partecipazione italiana, realizzata a tempo di record, e quindi con una metodologia e strumenti di sicuro perfettibili, possa essere un punto di partenza e non d’arrivo, e che questo lavoro possa generare un dibattito aperto, fluido, costante, dal “basso”, tra addetti ai lavori, per scambiarsi competenze ed esperienze e promuovere al tempo stesso lo specifico e splendido settore degli albi illustrati italiani, oltre a contribuire alla creazione di questa lista che, come Ifla precisa, vuole anche essere “strumento per costruire ponti e sviluppare la reciproca comprensione tra i diversi paesi”.