L’incontro annuale dedicato alle biblioteche ed all’orgoglio bibliotecario ha visto quest’anno protagonista la Puglia. La manifestazione si è aperta a Lecce con una giornata molto stimolante, per i temi proposti e la ricchezza dei contenuti, e si è dilatata per tutto il mese nelle varie città e province pugliesi, con interventi altrettanto interessanti, valida testimonianza del contributo che le biblioteche danno alla collettività nella sua interezza. Una ricca descrizione di Bibliopride 2014, l’indice delle iniziative in Puglia a e nelle altre Regioni è disponibile sul sito dell’AIB nazionale. Ci è sembrato quindi più interessante e giusto dedicare questo spazio ad una breve intervista a Waldemaro Morgese, presidente della Sezione pugliese AIB.
D. Su cosa ha puntato la Sezione Puglia per far trasparire con chiarezza gli obiettivi di Bibliopride e sensibilizzare biblioteche e pubblico a partecipare?
La Sezione Puglia ha puntato su un “catalogo” chiaro di contenuti, tutti esemplificativi di una possibile declinazione della “biblioteconomia sociale”: integrazione musei/archivi/biblioteche a fini di utilità per il cittadino utente; sviluppo della reticolarità e della cooperazione anche in questo caso a fini di utilità per il cittadino utente; tutela attiva dell’ambiente; educazione dell’infanzia e dell’adolescenza; impiego appropriato dei beni comuni (ove il termine “appropriato” qui sta per “impiego a favore dello sviluppo del Knowledge”); realizzazione di biblioteche funzionali sul piano architettonico (funzionali anche in questo caso per il cittadino utente). Questi contenuti o tematiche sono stati concretizzati e resi oltremodo visibili, direi coinvolgenti, attraverso altrettanti eventi pubblici focali (di diversa tipologia), da noi organizzati direttamente e distribuiti in alcune delle principali città della Puglia: Lecce, Brindisi, Taranto, Bari, Trani, Foggia. Questo è stato il “cuore” pugliese del BP 2014.
D. Avete trovato ostacoli nell’organizzazione di Bibliopride? Quali? E da parte di chi? Chi vi ha invece aiutato con entusiasmo e consapevolezza?
Facendo un bilancio finale, dovrei dire che ostacoli da parte delle pubbliche amministrazioni e dai media non ne abbiamo avuti (anzi, considero positiva la loro risposta) e neppure da parte dei cittadini, che hanno risposto bene. Qualche difficoltà l’abbiamo avuta proprio con i…bibliotecari! Non quelli che sono stati protagonisti degli eventi, è chiaro, ma più in generale nel “corpo profondo” della categoria. Sia in Puglia, sia nel resto d’Italia, dato che ad esempio l’inaugurazione a Lecce del BP 2014 non ha visto propriamente la presenza di folte delegazioni di colleghi dalle altre regioni, salvo qualche eccezione naturalmente. Invece dovremmo abituarci a considerare il BP annuale un grande appuntamento di advocacy in cui tutto il mondo bibliotecario si riconosce e a cui soprattutto partecipa!
D. Ancora sul bilancio dell’iniziativa: Cosa ha funzionato? Cosa, a parte il tempo, comunque più clemente che in Toscana, è stato meno soddisfacente?
Il tempo non è stato clemente neppure per il BP 2014, perché in particolare a Lecce e a Foggia non abbiamo potuto svolgere per via della pioggia le iniziative principali in piazza, a contatto diretto con la gente comune, come invece avevamo programmato. Anche se la pioggia è stata meno battente che a Firenze! Inoltre se fossimo partiti con maggiore anticipo, forse la campagna “Aspettando il BP”, che pure abbiamo svolto a settembre in Puglia, avrebbe potuto essere più intensa e capillare: “Aspettando il BP”, infatti, può funzionare come una specie di “prova generale” sul piano operativo, oltre che essere un momento di marketing del BP vero e proprio.
D. Ritieni che “istituzionalizzare” Bibliopride sia un dato positivo o farlo entrare nelle consuetudini annuali rischi di fargli perdere nel tempo efficacia e vigore? E, se così, quali i rimedi per evitarlo?
La decisione assembleare di “istituzionalizzare” il BP è stata e resta per me molto positiva. BP dovrebbe diventare, ogni anno, sempre più una festa che sottolinei il ruolo sociale delle biblioteche: l’errore da non fare è concepire il BP soltanto come un contenitore di normali e ordinari eventi, quali quelli che facciamo nella nostra attività consueta durante l’anno, perché se facciamo così allora il BP non si giustifica più. Quindi dovremmo studiare anche attività, caratterizzanti il BP, che servano ad esempio per raccogliere fondi con tecniche di fundraising, anche elementari o per fidelizzarci maggiormente (una grande festa serale dei bibliotecari di tutta Italia, o altro di simile, cui partecipino bibliotecari, utenti, amministratori, politici, organizzazioni affini….). Ciò dovrebbe caratterizzare soprattutto la giornata inaugurale: poi naturalmente bisognerebbe non esaurire le iniziative centrali (focali) del BP in una sola giornata, ma fare come si è tentato in Puglia e cioè concepire un programma articolato e tematicamente ragionato durante l’intero mese di riferimento.
Credo ci sia ben poco da aggiungere alle parole di Morgese. A chi ha potuto partecipare al Bibliopride 2014 o abbia anche solo scorso l’intenso programma di iniziative previste nelle varie città pugliesi durante tutto il mese di Ottobre, non è certo sfuggito il motivo unificante di tutte le iniziative: mettere a fuoco il ruolo sociale della biblioteche e come siano da considerare un elemento essenziale del welfare di ogni paese civile. Nell’affermazione di questi valori non bisogna abbassare la guardia. puntando su un miglioramento continuo della qualità del servizio e della nostra formazione, e sull’attività di Advocacy, di cui certamente Bibliopride deve continuare ad essere uno dei momenti più significativi ed unificanti.