Vedianche - Notiziario della Sezione Ligure dell'Associazione Italiana Biblioteche
Numero 1-2 Vol. 22 Anno 2012 ISSN 2281-0617
"Vedi anche" online con OJS
Oriana Cartaregia, Laura Testoni
OJS. Cos'è come funziona perché lo abbiamo scelto
Come abbiamo annunciato nel precedente numero della rivista, da questo numero, come vedete, "Vedi anche" è
accessibile attraverso una piattaforma web specifica, che permette ai
lettori ricerche nel testo, accesso agli articoli in versione html e
pdf (con possibilità di download), ed una migliore
trovabilità dei testi, anche attraverso i motori di ricerca.
OJS è l'acronimo di Open journal system, ed è un CMS (Content management system)
cioè un software concepito per organizzare e gestire contenuti
sul web. Nello specifico OJS è orientato alla pubblicazione
delle riviste elettroniche, ed è sviluppato da Public Knowledge Project, una iniziativa di partenariato tra università e centri di ricerca (1).
OJS è un software free, cioè gratuitamente scaricabile in rete, e open source
(il suo codice è pubblico, e quindi migliorabile dagli
sviluppatori).
La rivista è ospitata nei server del Cilea/Cineca dove
già si trovano Bollettino AIB, AIB Studi, Jlis – tutte
riviste OJS.
Abbiamo scelto questo sistema perché, preso atto dei costi
necessari per distribuire e stampare la rivista in cartaceo, ma anche
dell’ineluttabile convergenza al digitale che attraversa tutto il
mondo dei periodici, ci è sembrato che l'online-only con OJS rappresenti una opportunità per offrire più servizi ai lettori.
Vediamo più da vicino le novità
1) Nessun limite “di spazio” ai contenuti veicolati dalla rivista
La rivista su piattaforma web non ha i limiti "di spazio" (la
"tirannia" della carta e dei suoi costi!), e quindi, fermi restando il
rigore e la sintesi richiesti agli Autori, di cui come Responsabile
scientifico e Capredattore saremo garanti, ogni numero potrà
contenere più articoli e più immagini, senza limiti di
lunghezza che la carta ci imponeva.
2) Migliore trovabilità dei contenuti
Il nuovo "Vedi anche" permette una trovabilità migliore dei dati
collegati agli articoli pubblicati perché la piattaforma OJS
è conforme ai protocolli OAI-PMH (2),: questi protocolli, che
riguardano l'esposizione dei metadati di ciascun articolo, facilitano
l'interoperabilità dei dati, cioè la loro lettura e
diffusione indipendentemente dai software gestionali. In concreto, i
metadati degli articoli (autore, titolo, abstract, ecc.) sono esposti
in un modo standard, che ne facilita la trovabilità. Quindi, chi
pubblica su "Vedi anche" vedrà il suo lavoro premiato da una
migliore visibilità.
3) Razionalizzazione del processo editoriale
A regime, tutto il flusso di lavoro che precede la pubblicazione del
fascicolo (sottomissione dell’articolo, revisione da parte degli
editor, correzione bozze, elaborazione grafica) potrà svolgersi
all’interno della piattaforma, che gestisce, in maniera duttile,
tutte le fasi del processo editoriale.
4) Razionalizzazione della struttura della rivista
Il software consente di suddividere la rivista in rubriche, e di
assegnare a ciascuna di esse una specifica gestione delle politiche
editoriali e di revisione, permettendo di integrare alle rubriche
tradizionali (Editoriale, Da Ponente a Levante, Le biblioteche sui
quotidiani liguri, Tipici/a\tipici, Recensioni Notizie dal CER) anche
altre rubriche, con una policy di revisione vicina alla peer review,
aprendo quindi un percorso di sviluppo che permetta alla rivista di
approdare a contenuti significativi dal punto di vista delle discipline
LIS, senza perdere, tuttavia, il suo inconfondibile tocco di
“bollettino” della Sezione, capace di “fare
comunità” e raccontare in modo diretto e amichevole quello
che ogni giorno facciamo. OJS aiuterà questa rivista a crescere.
La scelta dell’Accesso aperto e della licenza Creative Commons
OJS è un software naturalmente orientato alla produzione di
riviste ad accesso aperto, cioè liberamente accessibili da
tutti, nel principio che rendere gli articoli disponibili liberamente
al pubblico aumenta il livello di scambo globale maggiore di
conoscenza.
Le licenze Creative Commons, ulteriore novità della rivista,
permettono agli autori di mantenere i diritti sulla loro opera (che
potrà quindi essere ripubblicata altrove) cedendo alla rivista
solo il diritto di prima pubblicazione dell'articolo,
contemporaneamente licenziato sotto una Licenza Creative Commons
– Attribuzione, che permette ad altri di condividere l'opera
indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su
questa rivista.
È solo un cambiamento di forma?
La scelta di rinnovare gestendo la rivista con il software OJS non
è meramente "tecnologica", ma strategica.
In primo luogo perché abbiamo scelto di adottare scelte
già applicate dell'Associazione, essendo AIB Studi (ed il suo
antecedente Bollettino AIB) anch’esse riviste OJS.
In secondo luogo perché, in epoca di proliferazione di software
e di parcellizzazione dell'informazione in rete, ci sembra responsabile
cercare di applicare, ancorché ad una creatura periferica, quei
criteri di uniformità formale e sostanziale ben noti ad intere
generazioni di bibliotecari abituati a riconoscere, selezionare e
descrivere le differenti pubblicazioni del docuverso per porgerle al
pubblico: OJS, a regime, faciliterà, oltre all'indicizzazione
dei testi attraverso JITA, (lo schema classificatorio adottato da
E-Lis) una razionalizzazione del processo di editing, delle revisioni, e
del progetto editoriale nel suo insieme.
Inoltre il mutamento di forma e distribuzione allude chiaramente ad una
rinnovata progettualità dell’Associazione verso il suo
“glorioso” notiziario. Ci piace pensare che in questa
avventura possano, mano a mano, cimentarsi colleghi più giovani,
regalandoci il loro punto di vista sulle biblioteche e la professione.
Ai colleghi con più esperienza e che hanno fatto la storia della
rivista (pensiamo, tra i tanti, a Ernesto Bellezza, Fernanda Canepa,
Francesco Langella, Alberto Petrucciani, Graziano Ruffini, Antonio
Scolari, ecc.) chiediamo di continuare ad affiancarci e sostenerci
inviandoci, oltre a graditissimi consigli, preziosi contributi...
Un ringraziamento specifico va a Andrea Marchitelli e Vanni Bertini per
il prezioso supporto tecnico in questo passaggio al digitale.
Il doppio numero del 2012
La rivista rimane, come sempre, aperta anche ad interventi di
bibliotecari, studiosi e studenti esterni all'AIB e in questo
numero ospitiamo un intervento di Beppe Pavoletti, funzionario del
Settore Sport, tempo libero, programmi culturali e spettacolo della
Regione Liguria, responsabile del Polo Ligure (LIG) SBN. Ad un anno
dall’introduzione del nuovo software applicativo SbnWeb il
collega percorre per noi la storia che ha portato a tale scelta,
individuandone vantaggi e criticità.
Alessandra Longobardi, trascinata a forza in redazione (non ha fatto in
verità molta resistenza), ci fornisce un approfondimento
sull’opportunità di inserire attività di
information literacy tra le iniziative delle biblioteche.
L’articolo, scaturito da un’esperienza che Alessandra sta
facendo da qualche anno presso l'Istituto Tecnico Paolo Boselli di
Savona, testimonia con molta chiarezza la serietà di un lavoro
che bibliotecari e biblioteche hanno intrapreso: un valore aggiunto che
nulla sottrae ai compiti istituzionali di tutela e conservazione del
patrimonio bibliografico (3).
Al filone sul ruolo ‘educativo’ della biblioteca, alla
necessità che essa sia resa famigliare a studenti e insegnanti,
insomma, a quella “biblioteconomia militante” di cui parla
Mauro Guerrini nell’intervista condotta da Laura Testoni, ci pare
appartengano sia l’intervista medesima, fatta in occasione della
presentazione del suo ultimo libro (4), sia la recensione del sesto
volume della collana “Conoscere la Biblioteca”
dell’Editrice Bibliografica (5) ad opera di Francesca Nepori.
Del resto anche le attività che emergono da alcuni contributi
della storica rubrica “Da Ponente a Levante”, quali le
numerose iniziative della Biblioteca civica Dott. Francesco Corradi di
Sanremo raccontate da Loretta Marchi e i laboratori/incontri
organizzati dall’Istituto Comprensivo di Castelnuovo Magra in
collaborazione con la Biblioteca Civica del Comune narrati da Francesca
Nepori, rispecchiano realtà bibliotecarie di istituzioni
territoriali che sempre più si muovono verso un pubblico
scolastico fatto di studenti e insegnanti.
Il contributo di Rossella Trevisan, ad un anno dalla tragica alluvione
che ha sconvolto le Cinque Terre, ci ricorda tutte le iniziative che
sono state intraprese per far risorgere la Biblioteca Civica di
Vernazza colpita duramente dall’evento. Giustamente e
coraggiosamente, in attesa di mezzi e fondi per la ricostruzione,
prevista nel corso del 2013, la scelta operata è stata quella di
puntare al rilancio di tutte le attività della sede della civica
di Corniglia scampata all’alluvione aderendo, tra l’altro,
al Polo Ligure SBN.
Per quanto riguarda la realtà genovese ospitiamo, da un lato da
un articolo di "ricette" (Francesco Nardi ci elenca gli ingredienti
della bella iniziativa di promozione della lettura "Il libro è
servito!": un libro e i suoi dintorni, attori e musicisti, cibo e vino
nell'accogliente ambiente di un'osteria), dall’altro
un’intervista a Danilo Bonanno sulla recente esperienza di
introduzione nella Biblioteca Civica Berio della tecnologia RFID (Radio
Frequency Identification), con la possibilità di utilizzare
stazioni di auto prestito.
Grazie alla possibilità di avere spazi pressoché
illimitati abbiamo potuto finalmente pubblicare per intero la rassegna
stampa “Le biblioteche sui quotidiani liguri” che Giorgio
Passerini da anni certosinamente raccoglie per la nostra rivista. Ma
proprio ora Giorgio, nonno a tempo pieno, ha espresso il desiderio di
passare il testimone ad altri colleghi e forse già dal prossimo
numero potrebbe non essere più lui ad occuparsi della raccolta.
Comunque vada: un enorme GRAZIE di tutta la redazione a Giorgio
Passerini.
Nella rubrica “Tipici/a\tipici” Cristiana Nardini fornisce
un puntuale resoconto della riunione nazionale (22 settembre 2012) del
gruppo OLAVeP (Osservatorio Lavoro e Professione) dell’AIB.
Principali argomenti trattati durante un intero anno di lavoro: un
nuovo regolamento sui profili professionali; un monitoraggio della
situazione italiana per quanto concerne l’insegnamento della
biblioteconomia; la pubblicazione delle linee guida sulle
esternalizzazioni; l’organizzazione di iniziative a livello sia
nazionale (Bibliopride) che regionale per tenere viva
l’attenzione sulle problematiche professionali con particolare
riguardo al lavoro dei bibliotecari precari.
Explicit
Prima di pubblicare questo primo numero nella versione online di
“Vedi anche” abbiamo telefonato ad un gentiluomo savonese
che è stato per molti anni direttore responsabile nel nostro
notiziario. Desideravamo che fosse tra i primi a vederlo: a Sebastiano
Amande dunque lo dedichiamo.
NOTE
(1) Tra essi: Simon Fraser University, le università di
Stanford, British Columbia, Pittsburgh, l'Ontario Council of
University Libraries e la California Digital Library
(2) Open Archives Initiative Protocol for Metadata Harvesting o
Protocollo per il raccoglimento dei metadati dell'Open Archives
Initiative
(3) Ci riferiamo alla polemica suscitata da Alfredo Serrai nel suo
Editoriale di apertura della nuova rivista "Bibliothecae.it"
(ultima consultazione 2/12/2012) al quale ha in parte risposto
Antonella Agnoli, Su Bibliotheca.it, «AIB Notizie», 2012
(3),
(4) Il 3 dicembre 2012 presso l’aula “Senato”
dell’Università degli Studi di Via Balbi 5 Mauro Guerrini
ha presentato:
M. Guerrini, La biblioteca spiegata agli studenti universitari, Milano,
Editrice Bibliografica, 2012.
(5) C. I. Salviati, La biblioteca spiegata agli insegnanti, Milano,
Editrice Bibliografica, 2012.