Vedianche - Notiziario della Sezione Ligure dell'Associazione Italiana Biblioteche
Numero 1 Vol. 23 Anno 2013 ISSN 2281-0617
Segni di speranza: rinnovare e valorizzare il nostro patrimonio e le nostre competenze con mezzi nuovi
Oriana Cartaregia
Due
importanti questioni animano negli ultimi tempi la nostra associazione
e ne travalicano i confini interessando tutto l'ambito bibliotecario
italiano: le conseguenze di una crisi economica che minaccia di
travolgere la stessa esistenza del Servizio bibliotecario Nazionale e
il documento "Le proposte dell'AIB per i servizi bibliotecari
nazionali, la promozione della lettura e il diritto d'autore".
Ricordo brevemente che nel mese di
maggio è stato diffuso dal personale dell'Istituto Centrale per
il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane (ICCU) un documento nel
quale veniva lanciato un grido d'allarme sulla mancanza dei
finanziamenti per il mantenimento di SBN [1].
La reazione alla notizia sia dell'Associazione sia del variegato mondo
bibliotecario, ma anche il rilievo suscitato nei media e in un pubblico
più ampio, ha avuto come immediata conseguenza l'apertura di un
dibattito sul senso e sulla necessità di rilancio della
principale infrastruttura catalografica e di servizio bibliografico del
nostro paese [2]. Mentre ampie rassicurazioni circa i
fondi per il mantenimento di SBN sono state fornite da fonti ufficiali
del MiBac (a proposito da qualche giorno si chiama Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali e del Turismo!), interessante e, ci
auguriamo foriera di nuove aperture e contaminazioni, ci sembra essere
la proposta lanciata da Rossana Rummo (Direttore Generale per le
Biblioteche, gli Archivi, gli Istituti culturali e il Diritto d'autore
del MiBAC) di costituire insieme all'AIB un tavolo tecnico che si
occupi delle tematiche relative all'apertura dei dati di SBN, della
loro standardizzazione e della qualità del loro trattamento.
‘Non tutto il male vien per nuocere' sembra dunque il proverbio
più adatto a leggere sia la vicenda in corso riguardo a SBN sia
l'apertura di credito che è stata data all'Associazione dal neo
Ministro Massimo Bray in un incontro avvenuto il 19 giugno scorso [3]
durante il quale è stato presentato l'articolato documento di
proposte sulle questioni che da anni l'AIB sta portando avanti riguardo
alla politica bibliotecaria italiana.
Segnali di speranza che affiorano nonostante la crisi economica stia
falcidiando strutture bibliotecarie grandi e piccole e che, ci pare,
pervadano anche questo numero di Vedi anche ricco di articolati contributi e di buone notizie.
Anna Giulia Cavagna nel testimoniare quanto emerso dalla recente giornata di studio su La ricostruzione storica dei fondi librari attraverso lo studio delle provenienze [4],
mette in rilevo come l'attenzione posta nel riconoscimento e
valorizzazione delle note di possesso poste sui libri attraverso la
loro segnalazione negli Opac o in basi dati specifiche consenta, sia a
studiosi che a bibliotecari, la ricostruzione di fondi librari
altrimenti irrecuperabili e fornisca preziosissimi indizi per la
ricostruzione dell'uso nel corso del tempo del patrimonio librario
conservato nelle biblioteche. Spaziando tra esperienze a livello
internazionale Cavagna rivela quale formidabile strumento di supporto
alla ricerca storica su fondi librari antichi e moderni possano essere
le descrizioni delle caratteristiche peri e paratestuali rintracciabili
nei record di cataloghi online e di come, al contrario, la loro
completa assenza possa impedire, come nel caso di un suo recente studio
sul catalogo della raccolta libraria di Alfonso del Carretto di Finale
Ligure [5], il rinvenimento delle copie di uno dei più straordinari fondi librari cinquecenteschi della nostra regione.
L'importanza di attente
registrazioni bibliografiche che mettano in rilievo dati inventariali e
note di provenienza e possesso è anche argomento del contributo
di Beatrice Palmero, studiosa di storia locale dell'estremo ponente
ligure. Consola l'entusiasmo che l'autrice manifesta per i "miracoli"
che la ricerca negli Opac produce inondando il ricercatore di possibili
indizi per i propri studi. L'esperienza di Palmero condotta su Sebina
Opac Liguria [6]
ha consentito di ricostruire la presenza e il possesso in biblioteche
famigliari, ora incamerate in biblioteche pubbliche, di una particolare
opera seicentesca [7] che riveste un'importanza particolare per la ricostruzione della storia di Sanremo.
Medesimo focus su raccolte librarie
private, sulle loro tracce riscontrabili sui libri e sulla particolare
cura che i bibliotecari pongono nel loro trattamento, gestione e studio
hanno sia la recensione al bel volume di Graziano Ruffini, La
chse aux livres. Bibliografia e collezionismo nel viaggio in Italia di
Étienne-Charles de Loménie de Brienne e
François-Xavier Laire (1789-1790) (Firenze, Firenze
University Press, 2012) stilata da Francesca Nepori, sia la puntuale
riflessione di Alessandra Longobardi sulle problematiche legate alle
donazioni private di fondi librari, sia, per certi versi,
l'entusiastico resoconto delle studentesse Valentina Galante e Veronica
Archelite circa la Bibliomaster o corso avanzato di aggiornamento
organizzata dalla nostra sezione AIB su La legatura del libro antico come strumento di conoscenza [8].
Longobardi, in particolare,
stigmatizza come in tempi di crisi economica spesso siano proprio le
donazioni a dare linfa alle biblioteche rimpolpando patrimoni librari
che le scarse risorse finanziarie non permettono più di
sviluppare. Del resto è noto che le grandi biblioteche pubbliche
hanno preso origine e si sono in molti casi accresciute proprio grazie
a collezioni di origine privata. Una corretta gestione delle proprie
collezioni non può però prescindere dalla necessaria
selezione delle opere provenienti dalle donazioni, pratica questa che
non è esente da possibili conflitti con gli utenti/donatori e da
un rilevante impiego di energie da parte dei bibliotecari. Dopo un
rapido e ben documentato escursus sulle varie tipologie di doni e sulle
conseguenti modalità di azione necessarie per non venir meno
alla coerenza delle proprie collezioni, l'autrice mette in risalto il
particolare caso delle 'biblioteche d'autore' la cui integrità
non può sicuramente essere messa in discussione e che in alcuni
casi, come per la biblioteca di Edoardo Sanguineti [9],
necessitano di una ricostruzione puntuale e di tipo "museale".
Concordiamo infine con l'autrice che in calce al proprio contributo
auspica un censimento regionale dei fondi d'autore per ragioni sia di
conoscenza e valorizzazione che di tutela e conservazione.
Sul versante della circolazione di
risorse e competenze bibliotecarie Virginia Gentilini e Andrea Zanni,
graditissimi ospiti di questo numero, chiariscono sinteticamente quanto
si sta muovendo sia a livello internazionale che in ambito nazionale
riguardo alla fattibilità tecnica di rendere interoperabili
banche dati distantissime da un punto di vista istituzionale e
normativo e anche per tradizione scientifica come i progetti di
collaborazione in corso tra biblioteche pubbliche e Wikipedia, che si
basa come è noto su contributi volontari e "dal basso".
Collaborazioni che si contaminano vicendevolmente arricchendo l'offerta
culturale all'utenza e che in Italia si stanno concretizzando anche
grazie alla creazione di una pagina GLAM (Galleries, Libraries, Archives and Museums)/Biblioteche
e di una lista di discussione per wikipediani e bibliotecari. Le
esperienze in corso riguardano la possibilità di interazione tra
le voci strutturate di Wikipedia e le banche dati bibliotecarie (Opac,
Thesaurus, ecc.), ma anche il coinvolgimento diretto del pubblico delle
biblioteche in attività di alfabetizzazione digitale avanzata
tramite competenze wiki. Panorama in rapida evoluzione che viaggia
verso un concetto di "biblioteca condivisa" e di professionalità
del bibliotecario aperta a quanto di interessante si muove in rete.
Sulla medesima lunghezza d'onda è il contributo di Laura Testoni riguardante il concetto e la pratica della Digital literacy,
ossia del contesto di capacità e competenze sull'utilizzo, la
gestione e la comunicazione informativa in ambito digitale.
L'intervento prende spunto dalla pubblicazione sull'argomento da parte
della Associazione dei bibliotecari americani (ALA) uscita nel gennaio
2013. Il report dei colleghi americani mette in evidenza quanto la
lotta contro il digital divide
non sia aggirabile solo attraverso la diffusione delle infrastrutture
tecnologiche (banda larga), ma abbia necessità di progetti di
formazione permanente per i quali partner indispensabili sono le
istituzioni pubbliche in generale e, tra esse, le biblioteche in
particolare. In un panorama mondiale dove il divario digitale sta
diventando ormai l'anticamera dell'esclusione sociale e del decadimento
economico, anche in Italia non è possibile non investire energie
in una seria politica di Digital literacy.
Le biblioteche sparse sul territorio italiano, che in alcune
realtà svolgono già un importante ruolo nella diffusione
di competenze digitali, dovrebbero e potrebbero divenire perno di
sviluppo in questa direzione.
In questo numero, dicevo, vengono
forniti articolati contributi e anche ottime notizie a cominciare
dall'eccezionale rinvenimento di una inedita composizione sacra di
Giuseppe Verdi tra le carte della Società Filarmonica di Finalborgo
conservate dal 2015 presso la Biblioteca di Finale Ligure. Ce ne da un
resoconto Flavio Menardi Noguera che, quale direttore della vivace
realtà finalese, in un secondo contributo ci informa sulla ormai
consolidata pratica di fund raising che consente alla sua biblioteca di
aumentare i fondi destinati agli acquisti di materiale librario e
multimediale.
Dall'estremo ponente Loretta Marchi
mette in luce l'adesione della Biblioteca Civica di Sanremo al servizio
"Il libro parlato" che, come è noto, è rivolto agli
utenti ipo e non vedenti ed è svolto in collaborazione con
l'Associazione Amici del Libro Parlato per i Ciechi d'Italia ‘Robert Hollman' del Lions Club Verbania Onlus con l'intermediazione del Lions Club Sanremo Matutia.
Attenzione a fasce di utenza
particolari che ritroviamo anche nella recensione, scritta con passione
da Georgia Puppo, al volume di Cecilia Cognini (La biblioteca raccontata a una ragazza venuta da lontano,
Milano, Editrice Bibliografica, 2012) che illustra la biblioteca come
luogo di mediazione e di accoglienza per utenti stranieri.
Ottime notizie dallo spezzino:
l'apertura nel gennaio scorso della nuova sede della Ludoteca civica,
sulla quale ci informano Rosella Di Vita e Elisabetta Prini, e la
valorizzazione della Biblioteca dell'Archivio di Stato di La Spezia
fornitaci da Antonella Carro e Bruna La Sorda.
Sul fronte genovese segnalo l'intervista di Monica Galletti a Danilo
Bonanno quale neo Responsabile delle Biblioteche centrali Berio e De
Amicis e il pezzo del collega Roberto Beccaria sulla nuova Sezione
fumetti della Civica Berio.
Sia Danilo che Roberto mostrano un
atteggiamento di sfida aperta alla depressione e all'abbattimento
causato dalla crisi economica che taglia risorse finanziarie e umane.
Sfida che, come ho scritto, mi sembra il fil rouge
di tutto il numero della rivista trapelando anche da quanto Marco
Genzone, presidente di AIB Liguria, racconta circa l'incontro avuto
dalla delegazione del MAB ligure [10] con
l'Architetto Maurizio Galletti, Direttore Regionale per i Beni
culturali e paesaggistici della Liguria. Segnali di speranza [11].
NOTE
[1] Il testo del documento è rintracciabile all'indirizzo: http://www.iccu.sbn.it/opencms/export/sites/iccu/documenti/2013/Appello_sbn.pdf (ultima consultazione 29 giugno 2013)
[2] Il 20 giugno
scorso si è tenuto a Roma, organizzato dall'Associazione
Italiana Biblioteche, con la collaborazione della Sezione AIB Lazio e
del Goethe-Institut di Roma, il seminario "Rilanciare il Servizio
Bibliotecario Nazionale" (http://www.aib.it/struttura/sezioni/lazio/2013/35059-aib-rilanciare-sbn/; ultima consultazione 29 giugno 2013). L'AIB ha inoltre aperto un wiki (http://wiki.aib.it) per proseguire online la discussione libera sui temi del seminario.
[3] http://www.aib.it/attivita/comunicati/2013/35494-laib-ricevuta-dal-ministro-per-i-beni-e-le-attivita-culturali/ (ultima consultazione 29 giugno 2013)
[4] Organizzata
dal Dipartimento Agricoltura Sport Turismo e Cultura, settore Sport
tempo libero, programmi culturali e spettacolo della Regione Liguria lo
scorso 10 maggio 2013.
[5] Anna Giulia Cavagna, La biblioteca di Alfonso II del Carretto marchese di Finale. Libri tra Vienna e la Liguria nel XVI secolo, Finale, Centro Storico del Finale, 2012 (ma appena uscito).
[6] Per inciso è utile rammentare che anche il Catalogo delle Biblioteche liguri (http://www.catalogobibliotecheliguri.it/)
consente la ricerca per possessori e che attualmente sia la biblioteca
Universitaria di Genova sia la Biblioteca Provinciale dei Cappuccini ne
stanno implementando la base dati.
[7] Gian Battista Grossi, Il
Monte della Pietà ossia I miracoli di Nostra Donna della Costa
nella città di S. Remo con una distinta relatione del
pomposissimo apparato consagrato a Maria il di' della sua Assontione al
cielo. Racconto steso da Gian Battista Grossi, In Genoua, nella
stamperia d'Anton Giorgio Franchelli, 1683.
[8] Il Corso avanzato si è svolto l'8 aprile presso la Sala lignea Franchini della Biblioteca Civica Berio.
[9] La biblioteca
del poeta e poliedrico intellettuale è stata lasciata alla
Città di Genova e il Comune nel maggio del 2012 l'ha ceduta in
comodato d'uso alla Biblioteca Universitaria di Genova (BUG) che la
ospiterà in uno spazio dedicato nella nuova sede dell'ex Hotel
Colombia ove è in corso di trasferimento. Il 5 giugno scorso, in
collaborazione con il Dipartimento di Italianistica, Romanistica,
Antichistica, Arti e Spettacolo dell'Università degli Studi di
Genova la BUG ha organizzato una giornata di studio in memoria di E.
Sanguineti in occasione dell'arrivo in Biblioteca del primo nucleo
della biblioteca personale del poeta (http://www.bibliotecauniversitaria.ge.it/opencms/opencms/it/eventi/incontri/evento_036_2013.html). Per avere notizia sui progetti in corso riguardanti la BUG: http://www.bibliotecauniversitaria.ge.it/opencms/opencms/it/storia/quid_agimus.html
[10] Su Musei Archivi Biblioteche (MAB) in Liguria: http://www.mab-italia.org/index.php/comitatati/mab-liguria/item/38-costituzione-mab-liguria
[11] Un quadro
esaustivo e confortante riguardo al ruolo propulsivo che possono e
devono avere le biblioteche, quali poli di accesso all'informazione e
alla conoscenza, per un possibile nuovo sviluppo equo e sostenibile si
rintraccia nel recente contributo di Ferruccio Diozzi, Crisi e nuovo sviluppo: un ruolo per le biblioteche, Aib studi, vol. 53 n. 1 (gennaio/aprile 2013), p. 27-38 (http://aibstudi.aib.it/article/view/8779).