Vedianche - Notiziario della Sezione Ligure dell'Associazione Italiana
Biblioteche
Numero 1-2 Vol. 22 Anno 2012 ISSN 2281-0617
Il Polo SBN Ligure (LIG): un anno con SbnWeb
Beppe
Pavoletti
Il Polo SBN Ligure (codice LIG), gestito dalla Regione Liguria, che
vede la partecipazione di oltre 100 biblioteche e sistemi bibliotecari
di diverse tipologie (statali, comunali, provinciali, di altri enti
pubblici, di enti ecclesiastici, associazioni ecc.), istituito nel 1997
ed entrato in attività il 5 luglio 2001, è stato
il primo polo SBN presente in Liguria.
Al suo avvio fu scelto l'applicativo prodotto e reso disponibile
gratuitamente dall'ICCU ,
SBN
Unix client/server che quanto ad interfaccia
rappresentava un deciso miglioramento rispetto ai precedenti software
SBN, ed essendo un programma di proprietà pubblica, oltre a
non avere costi di licenza, non rischiava di generare pericolosi
rapporti di dipendenza verso fornitori privati.
Negli anni successivi fu introdotto il protocollo
SBNMARC e per conseguenza (gennaio 2004) il nuovo
Indice SBN, idoneo a supportarlo, e divennero disponibili numerosi
programmi compatibili SBNMARC: si trattava da una parte di programmi
commerciali preesistenti ai quali era aggiunto il supporto SBNMARC (1),
dall'altra di SbnWeb
un nuovo software sviluppato appositamente su incarico dell'ICCU e
distribuito gratuitamente, che rappresenta attualmente l'unico prodotto
realizzato espressamente per SBN.
Anche il Polo Ligure, come tutti gli altri poli, ha dovuto passare ad
un software della nuova generazione. Nel novembre 2010 ha individuato
come idoneo appunto SbnWeb, sia per gli stessi motivi che avevano
condotto nel 2001 alla scelta di client/server (proprietà
pubblica, assenza di costi di licenza), sia perché le
esperienze fatte sull'ambiente di prova messo a disposizione dall'ICCU
avevano determinato un giudizio favorevole non solo sulle
funzionalità del programma, ma anche sulle prestazioni e
sull'affidabilità. Nel periodo dello sviluppo del programma
sembrava che l'ICCU intendesse distribuirlo non solo gratuitamente, ma
anche sotto una licenza libera (https://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html)
ad esempio la GPL. La cosa sarebbe stata molto positiva
perché consona allo spirito di pubblico servizio per cui il
programma è stato realizzato e perché avrebbe
potuto attirare maggiore attenzione da parte degli sviluppatori creando
magari un circolo virtuoso di sviluppo e miglioramento del software. Se
il software migliora acquista utenti e in questo modo attira ulteriori
risorse per lo sviluppo e così via. Al momento
però l'ICCU non ha mai formalmente distribuito il programma
con una tale licenza per cui esso non si può definire
propriamente software libero, anche se nulla impedisce che lo diventi
in futuro.
La migrazione ad SbnWeb ebbe luogo senza particolari problemi tra il 10
e il 17 giugno 2011, data nella quale il Polo fu riaperto con il nuovo
software: nei primi giorni ci fu qualche necessità di messa
a punto ma non inconvenienti gravi, e comunque nessun blocco completo
del Polo.
SbnWeb è caratterizzato da una interfaccia web (cosa
peraltro comune alla maggior parte degli altri attuali applicativi per
biblioteca), per cui non richiede installazione di software sulla
postazione di lavoro, si usa con un browser (preferibilmente Firefox,
ma in pratica anche gli altri browser principali tranne Internet
Explorer almeno fino alla versione 8) e permette di impiegare
più o meno tutti i sistemi operativi, compresi Linux, Free
BSD e molti altri. Quest'ultima caratteristica può essere di
importanza determinante per le biblioteche che vogliono adottare
sistemi operativi diversi da Windows. Ovviamente SbnWeb ha pieno
supporto del protocollo SBNMARC, quindi permette di sfruttare tutte le
funzionalità messe a disposizione dall'Indice, in
particolare per la gestione di musica, grafica e cartografia, e
comprende anche tutte le procedure gestionali di normale utilizzo
(acquisti e servizi al pubblico), nonché statistiche, molti
tipi di report (anche se alcuni di essi sarebbero migliorabili) che
possono essere stampati o salvati in diversi formati, esportazione in Unimarc di
buona qualità e, dalle ultime versioni, anche importazione
di dati da Unimarc (da noi non ancora sperimentata) per importare in
polo dati prodotti altrove. Il programma è concepito
essenzialmente per la catalogazione partecipata a livello 4 (cattura e
localizzazione per possesso e gestione, creazione, correzione ed
allineamento), e infatti in fase di cattura da indice non è
possibile localizzare solo per possesso (è possibile
però creare dati senza mandarli in indice).
Il programma si è dimostrato efficiente, di facile uso ed
affidabile (cosa che nella storia dei software SBN non si è
sempre verificata), e pur non essendo privo di bug, molti dei quali via
via corretti nell'ambito della manutenzione effettuata a cura
dell'ICCU, non ha mai causato situazioni veramente critiche.
Ciò non vuol dire che non abbia dei limiti e delle
possibilità di miglioramento: ad esempio la parte dei
servizi e dell'interazione col pubblico comprende le
funzionalità essenziali ma non è sviluppata come
in altri programmi; nella catalogazione sarebbe utile poter derivare
dati da fonti diverse dall'indice SBN e poter associare alla
catalogazione alcuni oggetti digitali come l'immagine della copertina
(senza pretendere di gestire una biblioteca digitale);
nell'import/export di dati non sarebbe male poter gestire formati
diversi dall'Unimarc (che rischia di essere superato non nell'immediato
ma a medio termine), ad esempio MODS o
altri tipi di XML.
SbnWeb dispone anche di un OPAC, che però non è
stato utilizzato in Liguria perché per il CBL ne
è stato adottato uno più evoluto basato su
Metavista (http://www.inera.it/).
I costi di gestione del polo, che ovviamente esistono anche se non ci
sono costi di licenza del programma perché corrispondono
alle prestazioni da parte della ditta che svolge il servizio, si sono
rivelati bassi, e anzi è interessante osservare che dal 2001
in poi si è avuta una costante riduzione di costi.
A parte le caratteristiche del programma è comunque utile
riflettere sullo stato attuale di SBN in Liguria. La Liguria, come
noto, è entrata piuttosto tardi in SBN (adesione della
Regione nel 1995, costituzione del polo regionale nel 1997, inizio
dell'attività nel 2001), ma il polo regionale ha avuto un
buon successo, soprattutto dal 2002, con l'adesione di numerose
biblioteche.
Con l'attivazione di SBNMARC e la disponibilità dei nuovi
software sono nati diversi altri poli: quello del Comune di La Spezia
(http://bibliospezia.erasmo.it/) con la partecipazione di alcuni altri
comuni ed enti diversi (codice LI2, software Erasmo Net), quello di Università e Comune di
Genova (codice SGE, software Aleph) e quello degli utenti
Sebina, evoluzione del Liguria Sebina Network comprendente il Sistema
Bibliotecario Provinciale di Genova e numerose biblioteche civiche del
ponente (http://www2.provincia.genova.it/csb/ser_catcol.htm, codice
LI3, software Sebina Open Library. I primi due
lavorano già da tempo in indice, mentre il terzo si
collegherà prossimamente. Da citare anche il fatto che
alcune biblioteche ecclesiastiche hanno aderito al polo Polo
Biblioteche Ecclesiastiche, un polo non
territoriale costituito in base ad un accordo tra Ministero per i Beni
Culturali e Conferenza Episcopale Italiana (codice PBE, software
EOS.Web. Lavorano a livello 3 i poli
SGE (per ora) e PBE, gli altri a livello 4.
Tutti questi poli – a parte il PBE che ha caratteristiche
particolari, non essendo specificamente legato al territorio regionale
- sono nati dopo il polo SBN regionale ma derivano da aggregazioni di
biblioteche e cataloghi collettivi che esistevano ben prima, risalendo
in alcuni casi già agli anni '80, per cui corrispondono
anche ad assetti organizzativi stabili e collaudati che non sarebbe
stato sempre facile modificare per entrare nel polo LIG, anche senza
considerare gli aspetti tecnici connessi al caricamento dei dati
pregressi (in SBN client/server, per i vincoli posti dalla vecchia
architettura SBN che richiedeva il caricamento dei dati anche in
indice, non era in pratica possibile importare più del
60-70% dei dati, in SbnWeb fino a poco tempo fa non era stata
rilasciata la procedura di import). Finora in Liguria non
c'è stato nessuno che, pur avendo la possibilità
di entrare senza problemi nel polo regionale o in un altro polo SBN
già esistente, ne abbia creato uno nuovo, tutti quelli che
li hanno creati avevano dei motivi per farlo.
Malgrado questo, viste le dimensioni piuttosto modeste del servizio
bibliotecario in Liguria, è difficile sostenere che quattro
poli SBN siano proprio indispensabili, e anzi si potrebbe affermare che
se si dovesse pianificare tutto ex novo, accantonando ipoteticamente la
situazione storica, un solo polo sarebbe ampiamente sufficiente.
Questo è sicuramente vero per quanto riguarda
l'infrastruttura informatica e anche per quanto riguarda la
catalogazione, ma in una rete di biblioteche, si tratti o no di un polo
SBN, in genere si utilizzano altre funzionalità relative
agli acquisti, ai servizi, all'OPAC e all'interazione con gli utenti in
genere. Tutte esigenze differenziate che in un polo molto grande ed
eterogeneo può essere difficile, anche se non impossibile,
soddisfare; a maggior ragione questo vale per aggregazioni preesistenti
che nel corso degli anni possono essere state realizzate tenendo conto
delle specifiche esigenze dei partecipanti – soprattutto in
reti o poli omogenei – e non è detto che si
riescano facilmente a riprodurre tutte in qualunque contesto.
L'unificazione di più poli SBN produce in linea di massima
risparmi nella gestione informatica (a parità di condizioni,
due poli costano più di uno che comprenda le stesse
biblioteche), che però sono tanto più ridotti
quanto più sono ridotti i costi di gestione (oggi si
può arrivare a mantenere un polo anche abbastanza grande con
circa 20.000 euro all'anno, quando negli anni '80 si parlava di importi
dell'ordine almeno delle centinaia di milioni di lire di allora).
Comporta sicuramente vantaggi nell'integrazione e coordinamento dei
servizi, ma significa anche attività di caricamento e
uniformazione di dati, formazione del personale, modifica di procedure
ecc. Se i poli interessati utilizzavano software diversi,
l'unificazione può anche comportare per alcuni la perdita di
funzionalità prima disponibili, anche se tale perdita
potrebbe essere compensata dalla presenza di altre
funzionalità che prima mancavano.
Tutto questo indica non che l'unificazione di poli SBN diversi non sia
un obiettivo da perseguire, ma che si tratta di un'operazione che non
va vista in modo ingenuo come se si potesse realizzare senza alcuno
sforzo, basta volerlo, o come se si trattasse solo della fusione dei
cataloghi. Necessita di un'accurata analisi della situazione dei poli
interessati per valutare non solo i vantaggi economici, ma le modifiche
che si avrebbero in seguito alla fusione e il rapporto costi/benefici
dell'operazione complessiva.
Diverso è il caso di biblioteche singole o di aggregazioni
molto piccole, per le quali generalmente non c'è motivo di
non aderire a poli SBN esistenti. Sicuramente oggi sarebbe facile, dal
punto di vista tecnico, costituire “micropoli” SBN
addirittura con una sola biblioteca, ma che questo sia possibile non
vuol dire che sia anche utile (è molto difficile che lo
sia).
Merita comunque qualche cenno la questione della “fusione dei
cataloghi”, che rimane una operazione essenziale sia in caso
di unificazione di poli, sia nel caso in cui vogliano aderire ad un
polo biblioteche o reti non già in SBN che ovviamente
desiderano mantenere i loro dati e non ricominciare il catalogo
dall'inizio. Il primo caso è più semplice: si
tratta di modificare le localizzazioni in indice e caricare i due
cataloghi nel nuovo polo, di solito tramite Unimarc. L'individuazione
delle catalogazioni presenti in entrambi i poli si effettua facilmente
attraverso il BID, mentre è necessario stabilire criteri di
comportamento per i dati semantici collegati ad uno stesso titolo, dati
che possono essere diversi nei due poli. Possono essere necessarie
operazioni preventive di uniformazione dei dati gestionali e
dell'archivio degli utenti. Il secondo caso è più
interessante: con la vecchia architettura SBN, che richiedeva il
completo allineamento, i dati dovevano essere mandati in indice, previa
verifica della presenza di catalogazioni riferite agli stessi
documenti, per poi essere trasferiti in polo, e non era possibile
nell'importazione creare nuove catalogazioni. I controlli sulla
presenza in indice erano piuttosto restrittivi, date le passate
esperienze negative che avevano prodotto un gran numero di duplicati.
Conseguentemente molte catalogazioni venivano scartate o
perché nuove o perché le procedure di verifica
non riuscivano ad individuare con sicurezza una corrispondenza con
l'indice: in pratica, secondo le nostre esperienze, si potevano
importare automaticamente circa i 2/3 dei dati, mentre gli altri
richiedevano un trattamento manuale. Attualmente invece si possono
caricare i dati (anche in questo caso di solito tramite Unimarc)
direttamente in polo e non in indice, producendo così molti
duplicati che però non inquinano l'indice e non ostacolano
la catalogazione, che avviene in indice. Per contro, le biblioteche che
entrano nel polo trovano immediatamente i loro dati utilizzabili per
tutte le operazioni, ed in particolare per i servizi. Questi dati
possono poi essere allineati con l'indice tramite procedure manuali od
automatiche. Come per l'unificazione di poli SBN, anche qui spesso
saranno richiesti interventi preventivi sui dati gestionali e
l'archivio utenti. Si tratta sempre di operazioni non banali e che
possono richiedere dei costi, ma sono molto più semplici che
nella vecchia architettura con un risultato è di gran lunga
superiore.
Che esistano poli distinti non vuol dire comunque che questi non
abbiano alcun rapporto tra loro. La relazione più immediata
è determinata dal fatto che tutti catalogano in indice e
quindi ognuno trova in indice le catalogazioni degli altri che
può catturare quando gli servono. Anche gli utenti trovano
in opac di indice le catalogazioni di tutti i poli. Questo è
un risultato di importanza fondamentale, che oggi ci sembra scontato ma
che sino a pochi anni fa sembrava un sogno, e certamente è
meglio avere molte biblioteche in SBN in poli diversi piuttosto che
poche in un polo solo. Per ottenere i risultati migliori bisognerebbe
che:
le biblioteche aderissero a livello 4
quelle che aderiscono a livello 3 (cattura e localizzazione
per possesso, creazione e correzione dei record non condivisi)
trattassero tutto il materiale in SBN
i dati pregressi caricati nei poli venissero il
più possibile inviati in indice.
Esiste poi la circolazione dei documenti tramite prestito
interbibliotecario o riproduzione, che costituisce un elemento
essenziale di SBN ed è un servizio dovuto indipendentemente
dal polo di appartenenza e dalle modalità pratiche di
realizzazione del servizio.
Infine, l'opac regionale (CBL – Catalogo delle Biblioteche
Liguri), creato e gestito
dalla Regione Liguria in
collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Genova, fornisce un accesso di
insieme che ormai si estende – tramite il database nativo o
tramite Z39.50 - alla grandissima maggioranza dei cataloghi elettronici
in Liguria, tra i quali tutti i quattro poli esistenti in regione (2).
Nell'insieme sono consultabili circa 2,7 milioni di record (il numero
di esemplari rappresentati è un po' maggiore), dato notevole
ma la cui portata si ridimensiona alquanto se si pensa che il totale
del patrimonio delle biblioteche liguri è stimabile in circa
7,5 milioni di pezzi.
Lo sviluppo di SBN comunque non può essere visto in modo
indipendente dallo sviluppo dell'insieme del servizio bibliotecario,
che comprende aspetti come strutture, personale, organizzazione,
acquisizione e gestione (inclusa la tutela) di materiali tradizionali e
no, che necessitano di risorse appropriate. Va da sé che se
non ci sono risorse per il servizio non bastano SBN e gli opac a
risollevare le biblioteche (3) .
ALCUNI DATI SUL POLO SBN LIGURE (al 23 novembre 2012) (4) - Biblioteche
aderenti: 105
- Numero di documenti inventariati: 916.423
- Intestazioni autore: 335.283 (incluse le forme varianti)
- Soggetti: 167.803
- Classi: 35.043
NOTE
(1) Finora non ci sono software liberi con supporto SBNMARC: quello
potenzialmente più idoneo a tali sviluppi sembrerebbe Koha
(http://www.koha.org/), e la licenza libera per sua natura li
permetterebbe, ma è necessario che qualcuno decida di
realizzarli di fatto, cosa che non è ancora avvenuta; si
tratta di una iniziativa che, essendo strettamente legata ad SBN,
dovrebbe aver luogo in Italia perché difficilmente potrebbe
interessare a sviluppatori all'estero
(2) Il CBL non interroga via Z39.50 il polo PBE perché
questo non prevede il codice di biblioteca tra i criteri di
interrogazione, per cui verrebbero ritrovati sì eventuali
dati delle biblioteche liguri che vi aderiscono, ma insieme a dati di
un gran numero di altre biblioteche.
(3) Può essere utile ricordare che nel 2012 è
stato approvato un importante atto regionale riguardante il servizio
bibliotecario, la Deliberazione della Giunta Regionale n. 256 del 9
marzo 2012 (pdf) ad oggetto Atto di indirizzo sui contenuti delle
professionalità del personale addetto ai servizi
bibliotecari.
(4) Ricordiamo, quale strumento di circolazione dell'informazione per
la comunità dei bibliotecari che aderiscono al Polo LIG e
per tutti coloro che sono interessati all'argomento, il Blog del Polo
Regionale Ligure: http://pololig.wordpress.com/