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Vedianche - Notiziario della Sezione Ligure dell'Associazione Italiana Biblioteche
Numero 1 Vol. 23 Anno 2013 ISSN 2281-0617

La legatura del libro antico come strumento di conoscenza.
Una giornata di vera formazione

Valentina Galante e Veronica Archelite

Il giorno 8 aprile 2013 a Genova, presso la Biblioteca Berio, abbiamo partecipato ad un corso di aggiornamento, organizzato dall'AIB Liguria, sulle legature del libro antico, tenuto dal prof. Franco Caroselli. Docente presso l’Istituto Statale d’Arte "G. Chierici" di Reggio Emilia ed esperto di legature, Caroselli è autore del (consigliatissimo) libro Legature del Settecento nella Biblioteca Provinciale dei Cappuccini di Bologna I fondi dei conventi emiliani [1]

La giornata, a cui ha partecipato un pubblico particolarmente variegato (antiquari, bibliotecari, catalogatori, restauratori, soprintendenti regionali, studenti universitari) si è aperta con l’intervento della dott.ssa Francesca Nepori, bibliotecaria presso la Biblioteca Provinciale dei Cappuccini di Genova. Dopo aver fornito una serie di nozioni di base sulla legatura, ha introdotto il tema, estramemente interessante, della legatura come dato "spia": essa è, infatti,un'attestazione non verbale e attraverso la sua descrizione il catalogatore può ipotizzare l'appartenenza ad una determinata biblioteca e quindi ricostruire la storia dell'esemplare stesso.

Il prof. Caroselli ha iniziato parlando degli approcci diversi con cui è possibile studiare la legatura e quindi le diverse definizioni che ne possiamo dare: un approccio di tipo archeologico che la rende imprescindibile dall'esistenza del libro stesso e un approccio più specificatamente estetico che fa della legatura un atto di personalizzazione, un "abito" per il libro. Successivamente ha approfondito il rapporto esistente tra l'aspetto della legatura e il contenuto testuale del libro, grazie soprattutto ad una serie di immagini che ci hanno permesso di comprendere come a volte è lo stesso testo a richiedere un tipo particolare di legatura.

Si è passati, poi, ad un argomento di notevole importanza: la distinzione tra legature di "lusso" e legature "povere". Queste ultime ovviamente sono le più interessanti non solo perché più diffuse, ma anche perché hanno subito un'evoluzione nel corso del tempo produttrice di una grande quantità di tipologie in cui ci possiamo "imbattere" molto più facilmente.

Un altro problema affrontato dal prof. Caroselli è stato quello riguardante la terminologia: non esiste, infatti, un linguaggio condiviso, per cui è facile a volte incontrare termini "ambigui" che possono creare confusione. A questo proposito, è stata mostrata una serie di slides che, soprattutto per noi studentesse, si sono rivelate molto utili, in quanto ci hanno permesso di capire in modo preciso cosa si intende quando si parla di unghiatura, labbro, morso, cuffia, cerniera di un libro e così via. Ma non solo: le immagini sono state molto esaustive anche nel mostrare i vari tipi di legatura e le principali operazioni tecniche, tra le quali abbiamo potuto conoscere la varietà di cucitura dei fascicoli (a catenella, a punto lungo, su nervo) e in che modo venivano creati quegli elementi che ovviamente non si possono scorgere su un libro "finito" ed integro. Dopo una panoramica sui fogli di guardia e sulla loro costituzione, il docente si è focalizzato sulla vasta gamma di materiali di copertura, anche questi ampiamente documentati dallei mmagini, che ci hanno permesso di imparare a distinguere i vari tipi di pelle di animale (operazione per niente semplice).

L'ultima parte della mattinata è stata dedicata agli strumenti per la decorazione: come sono fatti, come vengono utilizzati e qual’è l'effetto estetico che producono.

Nel pomeriggio, il focus si è spostato sul (non facile) tema della descrizione delle singole legature. Partendo dai presupposti per cui "non esiste uno standard condiviso" e che quindi il grado di analiticità dipende strettamente dallo scopo della descrizione e ovviamente dall’oggetto che il catalogatore ha tra le mani, il prof. Caroselli ha brillantemente illustrato quelle che potremmo definire delle "linee guida", per produrre una descrizione sufficientemente analitica per un catalogo di legature. Illustrando le sette aree di descrizione (datazione cronica e topica, notizie bibliografiche e collocazione, caratteristiche fisiche dell’esemplare, materiali e tecniche di realizzazione, descrizione della decorazione, storia dell’esemplare, note e critiche), corredate da una serie di immagini esemplificative, il docente ha fornito un’immagine chiara e precisa di quello che dovrebbe essere l’iter da seguire per una corretta descrizione di uno degli elementi fondamentali del libro.

Ha preso, poi, la parola la dott.ssa Emanuela Ferro, che ha illustrato diversi esempi di legature di esemplari conservati presso la biblioteca Berio e provenienti, in particolar modo, dal fondo Brignole Sale, il fondo Torre, il fondo Berio e il fondo Mackenzie.

L’ultima mezz’ora del corso è stata, infine, riservata ad un’esercitazione pratica: gli esemplari presentati dalla dott.ssa Ferro ci sono stati consegnati per poterli descrivere, sotto la supervisione del prof. Caroselli, utilizzando le linee guida precedentemente fornite.

Il corso si è rivelato una preziosissima fonte d’informazioni. In particolar modo, l’intervento del prof. Caroselli ha permesso a noi studentesse di venire a contatto con una tematica quelle delle legature che, purtroppo, non riesce a trovare ancora ampio spazio nei corsi universitari. La spiegazione chiara ed esauriente ci ha dato la possibilità di ampliare le nostre conoscenze, rendendoci consapevoli della presenza di un’altra prospettiva da cui osservare e studiare il libro.

Sperando che, in un futuro non troppo lontano, un intero corso universitario possa essere dedicato ad un argomento così interessante e fondamentale per chi sogna un futuro da catalogatore, ringraziamo il prof. Caroselli, la dott.ssa Nepori e la dott.ssa Ferro per aver messo a disposizione le loro conoscenze in questa giornata che si è rivelata per noi veramente formativa.

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