Vedianche - Notiziario della Sezione Ligure dell'Associazione Italiana Biblioteche
Numero 1 Vol. 23 Anno 2013 ISSN 2281-0617
Cecilia
Cognini, La biblioteca raccontata a una ragazza venuta da lontano,
Milano, Editrice Bibliografica, 2012 (Conoscere la biblioteca ; 7), 115
p., ISBN 978-88-7075-714-9
Recensione a cura di Georgia Puppo
Cecilia
Cognini incanta il lettore con un libro sull'integrazione e sulle
relazioni umane e culturali che vedono la biblioteca oggetto di
mediazione e di accoglienza. Indirizzato in modo informale, con un
linguaggio sintetico e allo stesso tempo cordiale a Besma, ragazza
venuta da lontano, sposta lo sguardo sul rapporto interculturale,
internazionale e sui diritti umani, percorrendo tappe inusuali in un
susseguirsi avventuroso di eventi accattivanti. Il cammino si snoda in
punta di piedi su titoli di pubblicazioni dal notevole interesse
sociale, storie di vita di bambini, adulti, scuole e biblioteche che si
intrecciano a figure di rilievo di migranti bibliotecarie,
bibliotecari, uomini e donne intellettuali, che dedicarono e dedicano
il loro impegno personale e la loro attività lavorativa al
raggiungimento dell'integrazione di coloro la cui situazione avevano e
hanno a loro volta vissuto nelle nuove patrie. Viene sempre accentuata
la tensione alla conservazione dell'identità culturale di
provenienza e nel contempo alla promozione dell'educazione alla salute
pubblica e ai servizi del territorio attraverso l'istituzione di
biblioteche circolanti e di corsi di lingua per tutte le età
tenuti nelle sale lettura dei poli esistenti e nascenti. Ecco che,
storicamente, parrocchie e giornali locali assurgono concretamente a
intermediari culturali nell'informazione ai cittadini sulle tante
possibilità offerte gratuitamente dalle biblioteche pubbliche.
Così come è importante apprendere la lingua della nuova
patria, è di notevole importanza poter continuare a parlare la
lingua madre, per poter costruire la propria identità e crescere
umanamente, socialmente e intellettualmente: un dato importante non
solo per coloro le cui nuove destinazioni saranno quelle definitive, ma
anche per coloro per cui sono una tappa temporanea, per lavoro, studio,
piacere.
Se un intero capitolo è
dedicato a quando i migranti erano gli italiani, parallelamente un
altro è dedicato a chi sono oggi gli stranieri nel nostro Paese,
ai pregiudizi, ai luoghi comuni e ai termini che li identificano.
Alcune riflessioni in più sugli zingari, la cui cultura è
orale, quindi diversamente trasmissibile e conservabile. Non manca il
panorama sulla storia delle biblioteche nella loro
multiculturalità dalla Biblioteca di Alessandria sino al
Manifesto Unesco del 1995 e alla Carta del lettore, così come
è presente il riferimento alla biblioclastia tipica dei regimi
totalitari.
In Italia, paese europeo con la
più alta biodiversità, dove ha avuto i suoi natali la
Rete Italiana di Cultura Popolare, hanno trovato spazio in biblioteca
cattedre ambulanti di personaggi non noti che testimoniano vita,
cultura e tradizioni significative del nostro paese. L'autrice risponde
anche agli interrogativi su come la biblioteca possa essere strutturata
per l'accoglienza, con indicazioni su orari, logistica, materiali,
segnaletica e servizi web. Frequentare una biblioteca pubblica è
importante quanto frequentare una scuola pubblica, dove i lettori sono
formati da lettori e dove imparare a usare o modificare il modo di
usare le parole continua ad essere uno dei mezzi migliori per
combattere il razzismo.
L'opera di Cecilia Cognini è
una storia nella storia, un racconto stimolante che accomuna, nella
loro differente ma importante posizione, utenti e bibliotecari.
L'atmosfera suggestiva, legata anche alle immagini coinvolgenti
inserite nel testo e ai costanti riferimenti bibliografici e storici
regalati al lettore, ne fanno un breve ma intenso e vivace testo di
riferimento per tutti coloro che a qualsiasi titolo si affacciano al
mondo delle biblioteche e che potranno approfondire le tematiche
affrontate attraverso un percorso di lettura dedicato.