Vedianche - Notiziario della Sezione Ligure dell'Associazione Italiana Biblioteche
Numero 1 Vol. 23 Anno 2013 ISSN 2281-0617
Scoperto un inedito di Giuseppe Verdi in Biblioteca a Finale Ligure
Flavio Menardi Noguera
Nell'anno 2005 la Società Filarmonica di Finalborgo, il più antico sodalizio musicale di Finale Ligure, depositava presso la Sezione Musicale di Conservazione
(appena costituita) della Biblioteca Mediateca Finalese il proprio
fondo antico di musiche, manoscritte e a stampa, perché venisse
custodito, riordinato e valorizzato.
Negli anni seguenti due musicologi
finalesi, chi scrive e Italo Vescovo, docente di composizione presso il
Conservatorio di Fermo, hanno avviato il riordinamento dei manoscritti
musicali che conserva numerose musiche sacre della seconda metà
del Settecento e dell'Ottocento.
Nel corso di questo lavoro, non
ancora ultimato, è emersa una copia non autografa di una
composizione sacra di Giuseppe Verdi, un Tantum ergo a voce di Basso del M.° Verdi che non corrisponde a nessuno dei Tantum ergo conosciuti e presenti nel catalogo delle opere del compositore.
Ricordiamo che Verdi compose diversi Tantum ergo
come lui stesso dichiarò scrivendo, nella primavera del 1853, a
Isidoro Cambiasi riferendosi alle esperienze compositive della sua
giovinezza, in gran parte andate distrutte per sua stessa
volontà:
"Dagli anni 13 fino agli anni 18
(epoca in cui venni a studiare il contrappunto in Milano) ho scritto
una farragine di pezzi: Marcie per banda a centinaja: forse altrettante
piccole Sinfonie che servivano per Chiesa; pel Teatro, e per accademie:
cinque o sei tra concerti e variazioni per Piano forte che io stesso
suonava nelle accademie: molte serenate: cantate, (arie, duetti,
moltissimi terzetti) e diversi pezzi da chiesa di cui non ricordo che
uno Stabat-Mater. Nei tre anni che fui a Milano scrissi pochissimi
pezzi ideali: due Sinfonie che furono eseguite a Milano in una
accademia privata [...]; una cantata che fu eseguita in casa Borromeo
(conte Renato) e diversi pezzi la maggior parte buffi che il Maestro mi
faceva fare per esercizio, e che non furono nemmeno istromentati.
Ritornato in patria ricominciai a scrivere Marcie, Sinfonie, pezzi
vocali etc. una Messa intiera, un Vespero intiero, tre o quattro Tantum
ergo ed altri pezzi sacri che non ricordo"
Effettuate le verifiche del caso, è emerso che Il Tantum ergo di Finale
è una quinta versione musicale dell'inno liturgico di San
Tommaso d'Aquino attribuibile al grande maestro. Il manoscritto non
è autografo ma porta una "firma nascosta" perché si
è scoperto che da battuta 11 la composizione utilizza il tema
della romanza per canto e pianoforte L'esule composta dallo stesso
Verdi entro l'estate 1839. Sarà difficile stabilire per quali
vie questa musica sia giunta a Finale Ligure ma qualche ipotesi si
può fare tenendo presente almeno due elementi: la presenza per
moltissimi anni di Verdi a Genova e le strette relazioni intercorse
durante l'Ottocento tra il comune di Finalborgo e Genova per tutto
ciò che concerne la musica.
Sulla presenza di Verdi a
Genova non possiamo non rimandare allo studio più esauriente e
recente che sia stato realizzato sull'argomento e cioè al
volume Giuseppe Verdi, genovese a cura di Roberto Iovino e Stefano Verdino, pubblicato a cura del Comitato Organizzatore delle Celebrazioni Verdiane nel primo centenario della morte del compositore, 2001 per i tipi della LIM (Libreria Musicale Italiana).
Consideriamo solo, in sintesi, che il primo incontro di Verdi con la
Superba risale al 1841 (in occasione della rappresentazione dell'Oberto
al Carlo Felice); che negli anni Cinquanta dell'Ottocento Genova fu per
Verdi un luogo di passaggio obbligato in occasione dei suoi frequenti
spostamenti verso Parigi, Roma e Napoli; che dal 1860 il compositore
prese a soggiornare lungamente nella città; che al 1867 risale
l'allestimento della prima dimora genovese di Verdi e della consorte
Giuseppina (Villa Sauli-Pallavicino) che la terranno fino al 1874, anno
in cui si trasferiranno nel Palazzo del Principe Doria. Verdi aveva
l'abitudine di trascorrere i mesi invernali proprio a Genova per la
dolcezza del clima rispetto alla dimora in Sant'Agata e l'ultimo
soggiorno genovese del maestro è datato 1900, un anno prima
della morte.
Per quanto Genova e i genovesi rispettassero la privacy
di Verdi (e anche per questo egli aveva scelto Genova come dimora
invernale) i contatti con gli artisti del luogo non poterono di certo
mancare. Alcuni musicisti che egli certamente conobbe, incontrò
e frequentò a Genova sono legati in qualche modo anche a Finale,
citiamo i più importanti: Camillo Sivori (al quale è
dedicato il Teatro Civico di Finalmarina inaugurato nel 1868), Cesare
Sanfiorenzo, Luigi Venzano, e la famiglia di musicisti Corradi
(Casimiro e Federico). Non è detto che proprio uno di questi
abbia portato la copia del Tantum ergo verdiano che ora ritroviamo nel
fondo antico della Società Filarmonica di Finalborgo, ma certamente è stato uno dei maestri di musica che hanno lavorato sia a Genova che a Finalborgo.
Finalborgo, che fu comune a se
stante fino al 1927, aveva strette relazioni con Genova per tutto
ciò che riguarda la musica. Nel corso dell'Ottocento stipendiava
un maestro di musica cui era affidato il compito di insegnare agli
allievi della scuola gratuita di musica, di suonare in teatro durante
le recite filodrammatiche e operistiche, di organizzare le celebrazioni
civiche della città e anche di scrivere e dirigere la musica
sacra che si eseguiva nella Collegiata di San Biagio, chiesa principale
della città e nelle chiese limitrofe. Quando si cercava un
maestro di musica, specie nella prima metà dell'Ottocento,
l'avviso era pubblicato sulla Gazzetta di Genova
e quando si tentò, con successo, di allestire degli spettacoli
operistici nel Teatro Aycardi, ancora una volta il riferimento, per
procurarsi, cantanti, strumentisti per rinforzare l'orchestra locale,
spartiti, vestiti e attrezzi di scena, fu ancora Genova. Queste strette
relazioni sono ulteriormente e decisivamente provate proprio dal fondo
antico di musiche manoscritte della Società Filarmonica di Finalborgo in cui sono presenti molti autori genovesi.
L'ipotesi più attendibile sulla provenienza del Tantum ergo
di Verdi che al momento è possibile formulare è dunque
quella che qualche maestro di musica proveniente da Genova abbia
realizzato o posseduto una copia dall'autografo (al momento perduto) di
questa composizione giovanile di Giuseppe Verdi e l'abbia portata con
sé nel periodo della sua attività a Finalborgo
depositandola nel fondo musicale della Società Filarmonica.
La prima esecuzione assoluta dell'inedito di Verdi si terrà nel
corso di un grande concerto vocale e strumentale, come momento
culminante delle celebrazioni del bicentenario della sua nascita,
all'interno della nona edizione della stagione musicale della
città di Finale Ligure, Percorsi Sonori,
fissato per martedì 30 Luglio alle ore 21,30 presso la Basilica
di San Giovanni Battista a Finalmarina. Parteciperanno il soprano Anna
Delfino, il baritono Bruno Pestarino, l'Orchestra Classica di Alessandria e il Coro Mario Panatero
di Alessandria sotto la direzione del Maestro Maurizio Fiaschi. Musiche
sacre e d'ispirazione sacra tratte dalle opere più famose di
Giuseppe di Verdi (Jerusalem, Nabucco, I Lombardi alla prima crociata, Messa da Requiem, Otello, Giovanna d'Arco, La Forza del destino) faranno da "cornice" alla prima esecuzione mondiale del Tantum ergo.
Questo felice ritrovamento,
dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno che il nostro
paese è letteralmente disseminato di "tesori" nascosti, piccoli
e grandi, che aspettano solo di essere individuati, studiati, tutelati
e valorizzati.