Vedianche - Notiziario della Sezione Ligure dell'Associazione Italiana Biblioteche
Numero 1 Vol. 23 Anno 2013 ISSN 2281-0617
Intervista al nuovo Responsabile della Biblioteca centrale Berio e della Biblioteca De Amicis
a cura di Monica Galletti
Sono lieta di poter intervistare
Danilo Bonanno, Responsabile delle Biblioteche centrali Berio e De
Amicis dal 1° maggio scorso. Inizierei con una sintetica scheda di
presentazione, che ci illustri in breve il tuo curriculum e in che modo
sei approdato al mondo delle biblioteche.
Mi sono laureato in Lettere Classiche nel 1993, presso
l'Università degli Studi di Genova, con tesi in Semantica e
lessicologia. Dopo essermi diplomato alla Scuola speciale di
archivistica, paleografia e diplomatica presso l'Archivio di Stato di
Genova (nel 2000), ho conseguito il Dottorato in Letterature Moderne
Straniere Comparate nel 2005 e, recentemente, il Master in Innovazione
nella Pubblica Amministrazione.
Il mio incontro "professionale" con le biblioteche ha origine nel
1993/1994, in occasione del servizio civile presso la Biblioteca Civica
Aprosiana di Ventimiglia, che mi ha dato modo di redigere parte del
catalogo informatizzato dell'importante fondo antico di quella
Biblioteca; appassionandomi a questo mondo, nel 1994 ho sostenuto e
vinto il concorso per la direzione della Biblioteca Civica di Albenga:
si è trattato di un'esperienza estremamente formativa che ho
portato avanti sino al 1997, quando mi sono trasferito per
mobilità alla Sezione di Conservazione della Berio.
Qui mi sono occupato per circa sette anni di catalogazione di materiale
antico manoscritto e a stampa e delle attività biblioteconomiche
inerenti alla valorizzazione, conservazione, acquisizione di materiale
raro e di pregio; dal 2005 mi sono trasferito all'Ufficio Catalogo
Unificato, dove mi sono occupato di catalogazione a 360° e di
formazione in ambito catalografico. Dopo circa cinque anni, mi sono
infine trasferito alla Sezione Moderna, impegnandomi prevalentemente
nella gestione dell'iter del libro e dei servizi al pubblico.
È sorprendente constatare la varietà di esperienze professionali maturate.
In effetti tengo molto alla varietà di esperienze che ho avuto
modo di portare avanti, e devo dire che si sono rivelate assai utili in
vista dell'obiettivo di integrare in un unico organismo le varie anime
della Berio, determinato da fattori organizzativi e strutturali interni
al Settore Biblioteche e che, dal 2012, è in fase attuativa con
risultati che giudico apprezzabili. L'esigenza, di non facile
attuazione, per una struttura complessa come la Berio, è quella
di bilanciare continuamente la flessibilità gestionale e la
specializzazione dei servizi, la visione aperta e innovativa e le
competenze professionali specifiche...
Inizia davvero una nuova stagione bibliotecaria per Genova.
Il Comune è in fase di profonda riorganizzazione, e anche le
Biblioteche centrali partecipano di questo clima di cambiamento. Il
primo passo è stata l'annessione del Settore Biblioteche al
Settore Musei. Quindi vi è stato l'accorpamento "gestionale"
delle Biblioteche Berio e De Amicis: è la prima volta che la
gestione delle due Biblioteche centrali vengono associate nell'ambito
di un'unica Posizione Organizzativa; si tratta di una sfida non da
poco, viste le specificità e le rilevanti differenze che
contraddistinguono queste due prestigiose strutture del Comune di
Genova, ma sono convinto che vi siano anche ampi margini di
integrazione e di interazione tra di esse, peraltro già in parte
praticate... Si tratta, adesso, di mettere a frutto tutti gli aspetti
positivi dell'integrazione, e per far questo conto sull'aiuto di tutti
i miei colleghi: i funzionari, preparatissimi e di grande
professionalità, e tutti gli altri addetti al back-office e al
front-office, sia in Berio che in De Amicis: la loro collaborazione
fattiva sarà fondamentale in questo percorso, ognuno per il
proprio ambito e per il proprio ruolo. Per la De Amicis, in
particolare, ci tengo a sottolineare il ruolo di responsabilità
scientifica di Francesco Langella, insostituibile per competenza ed
esperienza. Per la Berio posso contare sui bibliotecari storici della
Sezione Moderna, oltre che sui responsabili delle tre Sezioni (Orietta
Leone, Emanuela Ferro e Roberto Beccaria), ai quali spetta il compito
di preservare e garantire l'elevata qualità dei servizi
specialistici della Berio.
E che mi dici del rapporto con il settore musei?
La costituzione del nuovo Settore Musei e Biblioteche rientra - come
dicevo - nell'ambito della riorganizzazione della macrostruttura del
Comune.
La motivazione iniziale è stata la critica situazione
finanziaria attuale, ma nel cercare la maniera ottimale per gestire in
modo centralizzato questi due ambiti che, pur presentando proprie
peculiarità, hanno certo anche affinità e relazioni
molteplici, si possono certamente trovare alcuni vantaggi sia dal punto
di vista gestionale sia per gli utilizzatori finali. L'unico modo per
sperare di innalzare gli standard quantitativi e qualitativi e aprire
le porte all'innovazione risiede, in questo periodo non facile,
nell'unire le forze a disposizione e nell'integrare risorse di ogni
tipo...
Confido anche nel fatto che la nostra dirigente, Laura Malfatto,
già Dirigente della Sezione di Conservazione della Berio,
è una "bibliotecaria" di grande esperienza, competenza e
sensibilità, che conosce a fondo i nostri punti di forza e le
nostre criticità.
Quali nuove sfide si prepara ad affrontare o sta già affrontando la Berio?
Ovviamente quando la macrostruttura cambia, anche la microstruttura la
segue. Al di là della grande sfida "interna" rappresentata dalla
nostra riorganizzazione, che avviene comunque "dietro le quinte", per
quanto riguarda gli aspetti più evidenti all'esterno la Berio si
sta muovendo per adeguarsi sempre di più ai modi e agli intenti
di una "biblioteca sociale" di nuova generazione che offra una
molteplicità di servizi complementari a quelli tradizionali; un
luogo di cultura, ma amichevole e attrattivo per utenti fidelizzati e
per visitatori temporanei, quali possono essere i turisti. Un luogo
soprattutto "utile" ai cittadini, vecchi e nuovi, a qualsiasi categoria
appartengano. Un luogo in cui gli utenti di ogni tipo vengano
perché ne hanno "bisogno".
Il cambiamento su questo fronte è già iniziato con il
"restyling" di parte del piano terra, dove il progetto BerioIdea,
inaugurato nell'ottobre 2012, vuole proporre un luogo alternativo alle
tradizionali sale di lettura, cominciando dal materiale su Genova e
Liguria, collocato al piano sesto della biblioteca, di cui però
viene proposta una consistente anticipazione in questo spazio, molto
apprezzata dal pubblico. Qui vengono poi forniti spunti di lettura e
fruizione di materiali di tutti i tipi, una piccola sintesi di quello
che la Berio offre nei suoi sei piani (proposte di lettura tematiche,
novità bibliografiche, "suggerimenti" di saggistica e narrativa
italiana e straniera, grandi libri illustrati, dvd). Anche la Sezione
di Conservazione beneficia delle bacheche poste al piano terra che
pubblicizzano e talora anticipano, con piccole selezioni di materiali,
le esposizioni che hanno luogo al quinto piano (attualmente è in
corso una mostra su D'Annunzio).
Il primo risultato tangibile di questa nuova impostazione è
stato l'aumento dei prestiti di materiale locale. Il sogno nel cassetto
è un ampliamento quantitativo e qualitativo di quest'area
multiforme, dove dovrebbero trovare posto, oltre ai materiali su Genova
e Liguria, una ricca proposta multiculturale, che ha già un suo
nucleo nel settore di narrativa in lingua (oltre alle lingue
tradizionali, quali inglese e tedesco, si affiancano ora albanese,
cinese, russo, finlandese e altro), giornali e quotidiani in lingue
straniere, cartacei e on-line, un maxi-schermo che fornisca un flusso
continuo di notizie, nonché una serie di ulteriori servizi utili
a tutti i cittadini: penso, ad esempio, ad attività di
consulenza gratuite e su appuntamento, utilizzando
professionalità presenti all'interno del Comune di Genova, quali
possono essere l'architetto, l'avvocato, il commercialista, ma anche
l'esperto che aiuti a inoltrare una domanda di lavoro, a scrivere un
curriculum o a compilare un modulo specifico. I materiali proposti al
piano terra andrebbero sempre più pensati per rispondere a
esigenze concrete e per sollecitare bisogni inconsci, per dare spunto a
nuove idee e produrre creatività e cultura... L'assetto,
pertanto, non può essere quello di una sala di studio
inframezzata da scaffali scomodi e stipati. Su questo fronte
cominceremo a mettere seriamente tutto il nostro impegno.
Un'altra cosa che mi sta a cuore e spesso sottovalutata è la
revisione inventariale che in Berio non si fa più da diversi
anni; la verifica inventariale, attività poco "appariscente" ma
fondamentale per garantire l'allineamento tra il catalogo e il
"posseduto". E' chiaro, però, che chiudere la biblioteca ha una
ricaduta negativa su tutti gli indici di "performance" che rientrano
nelle statistiche care agli amministratori e ai politici... Sto
lavorando per capire se vi sono margini per proporre una "gestione"
della revisione che possa essere concretamente approvata e realizzata.
Infine, voglio segnalare il nuovo servizio di auto-prestito (attivato
dal novembre 2012) con cui gli utenti iniziano a familiarizzare (a
maggio è sensibilmente aumentato il numero di transazioni
"self-service"). Si tratta di un servizio che si concretizza in due
postazioni grazie alle quali l'utente provvisto di tessera può
compiere da solo una serie di operazioni (prendere in prestito,
rinnovare, restituire libri e DVD, visualizzare la propria "situazione
utente"). Mi auguro di cuore che i colleghi addetti al front-office lo
percepiscano sempre di più come un "alleato" e
un'opportunità di svincolarsi da lavori ripetitivi e non come un
concorrente o un mero avanzamento tecnologico.
Cosa puoi dire della collaborazione con l'Ateneo genovese?
Il Comune e l'Università di Genova mantengono saldo il loro
rapporto per la gestione del Catalogo Unificato, cui si è
aggiunto adesso il progetto SBN-MARC, che rafforza la collaborazione
tecnica e formativa; sarà tuttavia necessario vedere gli
sviluppi futuri dovuti anche all'evoluzione del software.
Ti sei impegnato molto in questi anni nella formazione di colleghi,
tirocinanti, servizi civili per portare avanti progetti di
catalogazione e altro, ma presumibilmente il tempo da dedicarci
sarà sempre meno; cosa c'è di consolidato per consentire
di proseguire l'attività formativa?
Per quanto riguarda la Sezione di Conservazione, grazie a finanziamenti
regionali, si sono attivati ultimamente alcuni progetti, di cui uno in
corso, per la catalogazione di diversi fondi da parte di cooperative
esterne: si può dire che il recupero almeno delle edizioni
antiche della Berio sia giunto ad un buon punto. Per quanto riguarda la
formazione, mi preme sottolineare l'importanza di uno strumento come
Biblioteche@AulaWeb, al quale ho molto lavorato in collaborazione con
Fernanda Canepa e con i colleghi dell'Università; comprende
tutto il materiale biblioteconomico e relativo ad Aleph500 prodotto in
occasione di corsi interni e un insieme di istruzioni operative
sull'utilizzo di Aleph (Diario di Bordo) che sta continuando ad essere
implementato e accresciuto, grazie all'attività di colleghi
competenti della Berio (Roberta Morabito e Paolo Morini).
Un ultima domanda: cosa si possono aspettare gli utenti di oggi e di domani dalla Berio?
Come ti dicevo prima, puntiamo ad un utilizzo amichevole innovativo
degli spazi, ad una selezionata e attenta proposta di eventi che tenga
conto delle esigenze dei cittadini di avere dei punti di riferimento
culturale e di informazione sull'attualità e sui problemi grandi
e piccoli di oggi,anche attraverso una possibile integrazione di
proposte tra Berio e De Amicis. Ci interessa, poi, la sempre maggiore
sostenibilità ecologica nella gestione della biblioteca: per
fare un esempio la tecnologia RFID (introdotta in Berio nel novembre
2012) presuppone un nuovo varco antitaccheggio a bassissimo impatto
ambientale, con un ridotto consumo energetico; altro esempio è
l'eliminazione di solleciti, lettere di esclusione e ricevute cartacee
con l'adozione totale dell'invio tramite posta elettronica; e -
là dove potremo - andremo anche oltre, sia in Berio che in De
Amicis: la "social library" deve esser anche una "smart library"!
Avremo cura sempre crescente per tutte le disabilità: a breve
installeremo al primo piano una postazione internet e laboratorio
multimediale adeguata per i disabili, incrementeremo l'offerta di
audiolibri per ipovedenti, ciechi e di libri digitali parlati per
bambini e ragazzi dislessici.
La promozione dei servizi sarà sempre più integrata, un
canale univoco e molti strumenti comunicativi: la Berio e la De Amicis
hanno entrambe una seguitissima pagina Facebook, sono su Youtube,
Flickr e hanno pagine dedicate sul portale del Sistema Bibliotecario
Urbano che sono completamente accessibili per tutti i tipi di disabilità e sempre aggiornate.
Infine, se posso aggiungere un ultimo desiderio, più legato al
giovane pubblico della De Amicis: sarebbe bello poter avere
un'interfaccia del catalogo pensata specificamente per i bambini e i
ragazzi, beneficio anche dei piccoli utenti delle Sezioni Ragazzi
attive presso le Biblioteche di Municipio... Se ne parla da tempo,
chissà che non si riesca prima o poi a realizzare.
Lo sforzo richiesto è notevole, anche a fronte della
criticità di portare a termine progetti ambiziosi, ma
perlopiù a costo zero: tenteremo nuove strade di "fundraising" e
- perché no - qualche sponsorizzazione. Ma il primo requisito
per far questo è essere appetibili, attrattivi e davvero "utili"
e "utilizzabili", oltre che competenti e qualificati: questa è
la direzione verso la quale dobbiamo andare, rimboccandoci tutti le
maniche...