Vedianche
- Notiziario della Sezione Ligure dell'Associazione Italiana
Biblioteche
Numero 2 Vol. 23 Anno 2013 ISSN 2281-0617
Bilancio di fine mandato
Marco
Genzone
Giunti alla fine del
mandato, provo a tirare le somme di questo triennio.
Sul piano della formazione la sezione, grazie all'impegno di diversi
colleghi, ha organizzato tantissime iniziative, potrei dire su tutti
gli aspetti della nostra professione, dal libro antico ai linked data,
da Nati per Leggere al convegno internazionale sugli over'60. Non
dovrei essere io a dire che abbiamo fatto formazione di
qualità ma posso sicuramente affermare che la costante
partecipazione agli eventi della nostra sezione da parte di colleghi di
altre regioni (non necessariamente da province confinanti) è
sicuramente un buon indice di gradimento e qualità. Da una
rapida lettura delle nostre pagine web ho contato negli ultimi tre anni
almeno 24 iniziative, tra BiblioMaster, BiblioBase, presentazioni e
incontri con l'autore.
Altro aspetto importante, su cui la sezione ha investito, è
quello che state leggendo: Vedi Anche, il nostro bollettino regionale.
Nato sul finire degli anni '80, dopo un periodo di crisi dell'inizio
millennio, ha nuovamente ripreso vigore ed energie e negli ultimi anni
ha subito un'inevitabile modificazione passando dalla stampa cartacea
al formato digitale. Su questo ha senz'altro pesato l'aspetto economico
con i costi non più sostenibili per una sezione dal numero
di iscritti non certo imponente, ma anche le opportunità che
le nuove tecnologie ci permettono di utilizzare, senza avere
più i limiti di spazio che invece la carta impone, o la
possibilità di fare ricerche all'interno del testo.
Sul piano politico abbiamo consolidato i rapporti con l'Assessorato
regionale competente in materia di biblioteche, intervenendo nel
dibattito sia per la stesura del piano pluriennale 2011-2013 (con
audizione in Commissione consiliare), sia esprimendo il nostro parere
nel lavoro che ha portato all'adozione della Delibera di Giunta sui
profili professionali. È molto, ma non abbastanza: negli
stessi anni la Regione in primis (ma a cascata quasi tutti gli enti
locali) hanno tagliato (il termine più corretto sarebbe
massacrato) i propri bilanci nel nostro settore, grandi biblioteche o
sistemi (penso a Genova) hanno azzerato i capitoli sull'acquisto libri
e sugli abbonamenti, cosa probabilmente impensabile in qualsiasi
amministrazione dell'Europa occidentale. Su questo le nostre sole forze
ovviamente non possono bastare: per denunciare questi misfatti,
dobbiamo sempre più ricercare l'alleanza dei nostri partner
naturali, i nostri utenti, i cittadini che pagando le tasse devono
esigere in cambio più servizi di qualità, non
solo nei campi del sociale, del trasporto pubblico o dell'ambiente, ma
anche nel settore dei beni culturali: dovrebbero mobilitarsi (come nel
nord Europa o America) anche a difesa delle loro biblioteche.
Altro aspetto di politica culturale, che mi piace sottolineare a
conclusione del mandato, la collaborazione con le altre associazioni
professionali del settore: anche in Liguria abbiamo dato vita al
coordinamento Musei Archivi e Biblioteche (MAB), di cui lo scorso anno
a Milano si sono tenuti gli Stati Generali. Un primo momento di
coordinamento, di scambio di informazioni e di possibili iniziative
comuni che sicuramente si svilupperà nei prossimi anni.
Parliamo anche della nostra associazione. Come saprete si sta
concludendo un lungo iter, iniziato tantissimi anni fa che ci sta
portando a mutare pelle: dall'associazione culturale all'associazione
professionale. Il riconoscimento da parte del ministero di Giustizia
come associazione rappresentativa della professione, la legge 4/2013
che disciplina le professione non ordinistiche, ed infine il
recentissimo nuovo regolamento di iscrizione approvato alla scorsa
assemblea associativa del 29 novembre, ridisegnano una nuova Aib, che
si configura come l'associazione dei bibliotecari, con la precisazione
che se non tutti i bibliotecari sono associati Aib, sicuramente tutti
gli associati Aib sono bibliotecari. Certo, il meccanismo nei primi
anni sembrerà farraginoso, come tutte le cose nuove
andrà compreso e capito. Alcuni (chi era già
iscritto al vecchio Albo professionale tenuto dall'Aib tra il 1998 e il
2010) avranno una strada più semplificata, gli altri
dovranno fare un percorso di attestazione delle proprie
professionalità e capacità. Ma di questo avremo
modo di parlare e discutere, anche attraverso le liste e la stampa
nazionale.
Per quanto riguarda la nostra sezione siamo in calo di iscritti: il
numero degli associati è in diminuzione, abbiamo un discreto
turn-over, ma non cresciamo più. Dal punto di vista
economico sopperiamo al calo delle entrate dovuto alle minori
iscrizioni con l'aumento delle entrate per la formazione. Come sezione
siamo sostanzialmente in pareggio economico, e siamo tra le poche a
garantire un bollettino (seppur solo on-line) ai propri associati.
In ultimo un invito: come detto siamo in scadenza di mandato, diversi
componenti dell'attuale Cer non possono, ai sensi dello Statuto,
ricandidarsi, altri, pur potendo, non si sentono di garantire
quell'impegno minimo necessario per il buon andamento della sezione.
Ecco quindi l'invito a tutti gli associati in regola a farsi avanti, a
presentare la loro candidatura per il prossimo triennio per il Comitato
Esecutivo Regionale entro l'assemblea regionale che si terrà
nel prossimo mese di febbraio.